Diritti

Suicidio assistito, dal Veneto di Zaia il secondo via libera: “Gloria” potrà scegliere di morire. Coscioni: “Le altre Regioni seguano l’esempio”

Nel Veneto governato dal leghista Luca Zaia arriva “per la seconda volta, senza ostruzionismi, il via libera da parte dell’Azienda sanitaria regionale e del Comitato etico a una richiesta di verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio medicalmente assistito“, in base a quanto stabilito dalla Corte costituzionale nella decisione sul caso “Cappato-dj Fabo”. Lo annuncia all’Ansa l’Associazione Luca Coscioni. Si è infatti conclusa la procedura avviata a novembre 2022 da Gloria (nome di fantasia), 78enne malata oncologica: l’Azienda sanitaria ha stabilito che la paziente possiede tutti i requisiti previsti dalla sentenza 242/19 della Consulta, accertando che “ha autonomamente e consapevolmente deciso di procedere con l’aiuto alla morte assistita, che è affetta da patologia oncologica irreversibile, che tale patologia produce sofferenza che lei stessa reputa intollerabile e che i trattamenti con farmaci antitumorali mirati costituiscono sostegno vitale“.

A fine marzo l’Asr ha informato la signora che, a seguito della relazione multidisciplinare prodotta dai medici, anche il Comitato etico aveva rilevato la sussistenza delle condizioni. Il mese successivo è stata poi comunicata la tipologia di farmaco idoneo e le modalità di assunzione, mentre nei giorni scorsi l’Azienda ha reso noto che fornirà la strumentazione necessaria all’autosomministrazione, confermando che il Servizio sanitario regionale fornirà tutto quanto occorre nell’immediatezza dell’evento. Quasi un anno fa, il marchigiano Federico Carboni (“Mario”) è stato il primo italiano ad aver avuto accesso al suicidio medicalmente assistito nel nostro Paese, ricorda l’associazione, ma aveva dovuto ingaggiare una battaglia legale con l’Azienda sanitaria per vedere attuato il suo diritto, nonché farsi carico dei costi del macchinario, acquistato poi grazie a una raccolta fondi aperta dalla Coscioni. Gloria è la seconda cittadina residente in Veneto, dopo Stefano Gheller, affetto da distrofia muscolare, ad aver ottenuto la verifica delle condizioni e il relativo parere favorevole. In Italia, per quanto se ne abbia notizia, è la quarta volta che accade.

“Dopo gli ostruzionismi registrati nelle Marche, in Umbria e in Friuli-Venezia Giulia (tutte regioni governate dal centrodestra, ndr) la Regione Veneto si distingue per la corretta applicazione della sentenza della Corte costituzionale”, sottolinea Filomena Gallo, segretaria della Coscioni e coordinatrice del collegio legale che ha assistito Gloria. Ora, spiega, la paziente “sa che potrà procedere anche a casa, che l’azienda fornirà il farmaco e tutto quanto necessario, tranne il personale medico al momento non disponibile. Gloria si avvarrà del suo medico. Il Veneto è anche la prima Regione d’Italia ad aver raggiunto la soglia delle firme necessarie per la proposta di legge regionaleLiberi subito” affinché i tempi di risposta delle aziende sanitarie alla persona non superino i venti giorni. Invitiamo le altre Regioni a seguire l’esempio”, conclude Gallo. Nel comunicato della Coscioni si riportano le parole di Gloria: “Ho vissuto periodi pesanti con forza e volontà per affrontarli, fin dall’inizio ero informata che si prospettava un periodo difficile e così è andata, ed ecco la motivazione della mia richiesta di fine vita dignitosa. Ho avuto una vita libera, bella, quando deciderò di procedere con l’aiuto al suicidio per porre fine alle mie sofferenze nonostante tutto l’ultima parola per me sarà “la vita è bella” e sono stata libera fino alla fine“.