La7

Bersani a La7: “Meloni non si spacci per destra sociale, sta con chi ha di più. Rifiuta i controlli perché la narrazione sul Pnrr vuole farla lei”

Il governo Meloni toglie i poteri di controllo alla Corte dei conti perché vogliono essere loro a fare la narrazione di come va questo Pnrr. Quando parliamo del ruolo dei pesi e dei contrappesi non è che parliamo dei soviet, ma di un’ossatura liberale di uno Stato democratico, che prevede pesi, contrappesi e autorità di controllo. E allora, non essendoci in Italia una cultura liberale, tutte queste cose qui vengono fatte dalla Meloni per poter tirare dritto. Ma sulla base di quali politiche?”. Sono le parole pronunciate a Dimartedì (La7) da Pier Luigi Bersani, che elenca tutti gli episodi di tensione tra il governo Meloni e varie istituzioni: “Loro hanno cominciato facendo una polemica con l’Anac (Autorità nazionale anticorruzione), che ha obiettato sulla possibilità di fare una miriade di assegnazioni senza gare e subappalti a cascata. Poi – continua – hanno litigato con la Banca d’Italia, che ha obiettato sull’aumento dell’uso del contante. Poi hanno fatto una polemica micidiale con l’Ufficio parlamentare di bilancio del Senato, che ha osservato che l’autonomia differenziata non sta in piedi. Hanno polemizzato con la magistratura, che ha obiettato sull’abolizione dell’abuso d’ufficio. Adesso fanno una polemica con la Corte dei Conti”.

Bersani poi commenta la farlocca conferenza stampa di Giorgia Meloni in Tunisia senza i giornalisti: “Vabbè, giornalisti, Corte dei conti, sindacati… Non ci deve essere in mezzo nessuno tra il capo e il popolo. Ma, scusate, con una a cui piace Bolsonaro, Trump, Orban e Vox c’è da stupirsi?”.
Il conduttore Giovanni Floris chiede: “Lei dice che ci sono tratti autoritari in questo governo. Invece altri parlano di “democrazie decidenti””.
“No, sono semplicemente democrazie della disuguaglianza – risponde Bersani – Stanno con chi ha di più. E non si spaccino per destra sociale, per favore. Vi do una notizia: già con queste flat tax del governo Meloni abbiamo tirato via 10 miliardi di euro dall’Irpef. Qui c’è gente che il ‘pizzo di Sato’ deve pagarlo obbligatoriamente e per altra gente invece è facoltativo”.