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L’attacco di Crepet a Valditara: “Sta decretando la morte della scuola. Se un ministro ritiene i ragazzi tutti psicolabili, c’è da aver paura”

Durissimo attacco dello psichiatra Paolo Crepet all’indirizzo del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel corso della trasmissione L’Italia s’è desta, su Radio Cusano Campus. Tema dell’intervista è l’accoltellamento subito da una docente in una scuola superiore di Milano per mano di uno studente sedicenne che, prima di scagliarsi contro di lei con un grosso coltello da caccia, ha puntato una pistola giocattolo verso i compagni di classe.

Il ministro leghista a riguardo ha invocato la necessità dell’introduzione degli psicologi nelle scuole, ma viene sbugiardato prontamente da Crepet: “Lo sportello psicologico nelle scuole c’è da tanti anni, il ministro dovrebbe saperlo. Evidentemente funziona male. Io vorrei chiedere al ministro se sa come vengono reclutati gli psicologi per lo sportello – continua – Sono neolaureati oppure professionisti esperti? Avere a che fare con adolescenti che hanno presumibilmente problemi richiede molta professionalità. E chi valuta queste figure? Nessuno, così come nessuno valuta le capacità empatiche o di relazione di un professore”.

E sottolinea: “Il problema, che non si capisce e che non si vuole proprio capire, è che il vero sportello psicologico serve ai professori, non agli studenti. E serve per aiutare i docenti a gestire i ragazzi. La verità è che stiamo decretando il de profundis della scuola italiana, perché è del tutto fallita“.

Crepet cita le parole pronunciate qualche giorno fa da Valditara durante un convegno tenuto presso la Scuola di formazione politica della Lega a Milano, dove ha rassicurato tutti annunciando che la prova orale degli esami di maturità consisterà in un colloquio informale coi docenti e non in una verifica multidisciplinare. “Valditara considera i ragazzi tutti psicolabili – commenta lo psichiatra – cioè incapaci di affrontare un esame di maturità. E quindi la prova orale sarà una chiacchierata sul futuro della loro vita. A questo punto, è chiaro che così decreta la morte della scuola. Il ministro dica cosa vuol fare. Lui ha delle responsabilità. O sono tutti psicolabili, e io non firmo questo assunto, oppure ci sono dei casi difficili, e in quel caso sono necessari professionisti che dovranno essere giustamente pagati”.

Crepet osserva: “Ci vuole una diversa valutazione del ruolo dell’insegnante, è necessaria una diversa struttura della scuola. Ma perché vanno tutti a casa alle 13? Perché i ragazzi non possono restare a scuola anche nel pomeriggio? Quel ragazzo che ha aggredito la sua professoressa col coltello da Rambo ha bisogno di più scuola, perché ha l’esigenza di ricucire delle relazioni amicali coi compagni di classe. Probabilmente – prosegue – è solo, solissimo. Forse ha bisogno di rendere forza la sua rabbia e la rabbia la rendi forza, ad esempio, se fai teatro a scuola. Ma chi fa teatro a scuola? Anche la ragazzina che soffre di problemi di alimentazione ha bisogno, dal mio punto di vista, molto più del teatro che di psicoterapia. Ma questo purtroppo è tutto nel libro dei sogni“.

E aggiunge: “Stiamo celebrando il centenario della nascita di Don Lorenzo Milani e non sappiamo che lui faceva una scuola semplice a tempo pieno. Lui era un genio, noi siamo mentecatti. E stiamo parlando degli anni ’60, quando avevamo i buchi nelle giacche. Adesso abbiamo le Bmw e la scuola non funziona”.

Lo psichiatra spiega che il vero problema generazionale non è il disagio giovanile, ma il vuoto educativo: “Se un bambino è stato cresciuto con miliardi di sì e zero no, alla prima vera frustrazione della vita, che può essere un 5 in italiano o un amico che ti tradisce, va fuori di testa. Ma questa non è psicopatologia, è pessima o nulla educazione. I ragazzi spesso vengono trattati dai genitori come deficienti totali, cioè come persone incapaci di fronteggiare un problema o una frustrazione. E quindi – ribadisce – perché Valditara trasforma la prova orale di maturità in una ‘chiacchierata’? Per rassicurare milioni di genitori sulla via di una crisi di nervi? Ma siamo davvero diventati tutti psicolabili? Se lo dice un ministro, c’è da aver paura, perché forse ritiene che la nuova generazione non sia in grado di rispondere a una domanda su Calvino o su Napoleone“.

Crepet, infine, pronuncia un appello rivolto alla presidente del Consiglio e alla segretaria del Pd: “Non sentirete mai parlare di educazione in un Consiglio dei ministri. A loro non interessa affatto il futuro di questo paese. Qualcuno mi può dire come sarà la vita delle future generazioni? Ne sta parlando qualcuno? – conclude – Io allora voglio sapere cosa ne pensino l’onorevole Meloni e dall’onorevole Schlein che hanno sensibilità e ci capiscono più di noi maschi. Lo dicano chiaramente. Perché farfugliano? Dicono che c’è una bella gioventù. Ma certo che c’è ed è quella che spala il fango in Emilia Romagna. Quella è un’ottima gioventù. Quindi, non sono tutti psicolabili”.