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Alluvione a Cesena, il sindaco Lattuca: “È una catastrofe, il fiume Savio sta tornando in piena e gli sfollati crescono di ora in ora”. Su La7

Siamo di nuovo in allerta. Il fiume Savio è esondato ieri intorno alle 16, abbiamo terminato le operazioni di evacuazione delle famiglie a rischio alle 3 di questa notte, ma questa mattina la situazione è tornata ad aggravarsi perché sta piovendo tantissimo nell’alta valle del Savio”. Sono le parole pronunciate a Coffee break (La7) dal sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, sulla tragedia in corso nella sua città e in altre aree dell’Emilia Romagna.
“Speriamo che ci sia una piena inferiore a quella di ieri – continua – ma abbiamo decine di corsi d’acqua minori e di canali di bonifica nella pianura che stanno esondando. Abbiamo praticamente tutte le cantine della città allagate, centinaia di strade franate, decine di frane e interi Comuni della fascia collinare che da ieri sera sono senza elettricità e senza acqua potabile“.

E aggiunge: “La macchina dei soccorsi sta facendo il massimo. L’eccezionalità di questo fenomeno non è solo l’intensità, ma anche la concomitanza di un fenomeno su un’area estesissima: praticamente metà della regione dell’Emilia Romagna è stata contemporaneamente colpita da quello che dai meteorologi è stata definito un ciclone sub-tropicale. Quindi – spiega – la Protezione civile e i vigili del fuoco non hanno potuto concentrare i soccorsi su una sola criticità. Nel giro di poche ore abbiamo avuto 14 esondazioni di fiumi diversi e distanti geograficamente decine e decine di km. Una cosa mai vista, è davvero qualcosa di straordinario e di catastrofico“.

Lattuca sottolinea: ” Nelle prossime ore, speriamo non oltre la mezzanotte di oggi, avremo il dovere e la necessità di dedicare tutte le attenzioni a mettere in sicurezza le vite umane. Da domani ripartiremo con la pulitura delle città e con la conta dei danni, che non può che essere dell’ordine dei miliardi di euro“.

E sugli sfollati conclude: “Nel solo Comune di Cesena abbiamo evacuato 300-400 persone. Alcune hanno lasciato spontaneamente le proprie abitazioni e buona parte ha trovato accoglienza nelle case di parenti e di amici. Abbiamo gestito circa un centinaio di persone nella scorsa notte e sono state tutte ospitate, dopo una breve permanenza in una palestra che abbiamo allestito, in hotel, in foresterie, in conventi. Tuttavia, il numero degli evacuati cresce di una decina di ora in ora“.