Politica

Staffetta per la pace, a Roma l’iniziativa con Mannoia, Ovadia e Travaglio. Bertinotti: “Sinistra politica moribonda, serve la società civile”

Dalla cantante Fiorella Mannoia allo scrittore Moni Ovadia, passando per il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio e a politici come l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio e all’ex presidente della Camera ed ex segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti. Diverse sono state le adesioni a Roma per la Staffetta dell’Umanità per la pace, l’iniziativa di Michele Santoro che ha visto dipanarsi, per oltre 4.000 chilometri, un filo rosso che simbolicamente ha unito tutta l’Italia, dalla Valle d’Aosta a Lampedusa, nel nome della pace.
“Questa parola oggi sembra essere diventata una parolaccia. Io ho sempre sventolato questa bandiera arcobaleno, ora invece si viene etichettati come filoputiniani. Ho sempre criticato e condannato Vladimir Putin. Ma noi cittadini ci chiediamo: dove vogliamo arrivare?”, ha spiegato Mannoia, ricordando come Papa Francesco sia stato ‘l’unico ad avere il coraggio” di dire parole chiari sulle armi e “di dire che a forza di abbaiare verso la tana dell’orso, l’orso stesso è uscito” Invece, ha continuato, “mi aspettavo parole diverse dalla neo segretaria Pd Elly Schlein, ma tutto si è ormai uniformato, perché nessuno vuole esporsi a valanghe di insulti”.
Chi non si aspettava invece discontinuità sul tema delle armi dopo il cambio di segreteria al Nazareno era Fausto Bertinotti: “Schlein? Lei è una novità, ma nel senso che per la prima volta una sinistra in Italia non è più figlia delle sinistre storiche, comunista, socialista, socialdemocratica, laburista. Ma è una costola dei liberal americani. Questo significa in Europa una risposta interna alle classi dirigenti. Non c’è una rottura con culture moderate ed integrate. Per uscire da questo quadro, come avviene in Francia, deve nascere la rivolta, sulla quale vivono forze come La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, assolutamente antisistema”.
E ancora, conclude Bertinotti: “Oggi la sinistra politico-istituzionale non ha più gli anticorpi, è moribonda, non ha saputo esprimere una politica di pace. C’è una sinistra sociale, diffusa, ma non ha più una rappresentanza politica. Per questo bisogna affidarsi a quella che un tempo era la società civile“.