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Olimpiadi e bob, così l’Italia vuole buttare oltre 100 milioni. L’ad di Innsbruck: “Cortina finirà come Torino. La nostra pista sarà pronta”

A 150 km da Cortina – meno della metà della distanza da Milano – c’è una pista da bob pronta ad ospitare le gare delle Olimpiadi invernali 2026, facendo risparmiare all’Italia almeno un centinaio di milioni di euro. Parola di Matthias Schipflinger, amministratore delegato dell’Olympia World di Innsbruck, un impianto che è già eccellenza nel mondo del bob e dello slittino. E che dopo i lavori di ristrutturazione sarebbe pronto per ospitare al meglio un evento come i Giochi invernali di Milano-Cortina. Schipflinger da tempo ha manifestato la sua disponibilità, l’Italia ha fatto spallucce: “L’unico contatto è stato stabilito alla fine di marzo 2023 e ci siamo scritti a vicenda alcune volte”. Eppure la pista da bob di Cortina è ancora solo su carta, per di più con una previsione di spesa di 85 milioni di euro che però a Schipflinger pare irrealistica: “Costerà sicuramente 150 milioni di euro“. L’ad austriaco parla sulla scorta della sua esperienza: l’Olympia Eiskanal di Igls in questa stagione è stato utilizzato da circa 25mila atleti, con una media di 170 partenze al giorno. Ha ospitato gare di coppa del mondo, di coppa Europa, di bob paraolimpico, pure i campionati italiani e gli allenamenti degli atleti azzurri, oltre a quelli delle federazioni rumena e inglese. In Italia non esiste un bacino d’utenza del genere per una pista da bob: “Già non è stato possibile a Torino dopo i Giochi del 2006″, avverte Schipflinger. Che nonostante i tempi stretti – i lavori di ristrutturazione finiranno entro l’autunno 2025 – continua a ribadire come la pista di Igls a Innsbruck sia disponibile: quando sarà ultimato il rinnovamento diventerà “una delle strutture più moderne al mondo”. E per l’Italia l’operazione sarebbero praticamente a costo zero: i 27 milioni previsti per la ristrutturazione sono già stati stanziati dalle autorità austriache. Restano da finanziare solamente lavori accessori per altri 23 milioni. Altro che gli 85 – che però diventeranno almeno 100 – previsti per la pista di Cortina.

Signor Schipflinger, a febbraio 2024 cominceranno i lavori sull’Olympia Eiskanal Igls. Come si presenterà la nuova pista?
Dopo la ristrutturazione, sarà sicuramente una delle strutture più moderne al mondo.

L’Italia però ha deciso di costruirsi la sua pista da bob a Cortina. Sono previsti costi per circa 85 milioni di euro, ritiene che questa previsione sia realistica?
Penso che non sia realistica, alla fine la nuova pista costerà sicuramente 150 milioni di euro.

In Italia una pista da bob di questo tipo è economicamente sostenibile dopo i Giochi Olimpici?
Nel contesto globale del bob sarà molto difficile posizionare la nuova pista e utilizzarla di conseguenza. Già non è stato possibile a Torino dopo i Giochi del 2006.

Quali costi dovrebbe invece sostenere l’Italia se la pista da bob austriaca venisse utilizzata come sede delle Olimpiadi invernali del 2026?
Il nostro budget totale per il progetto è di 50 milioni di euro, ma attualmente sono disponibili solo 27 milioni di euro per i lavori di ristrutturazione. Al momento non è previsto alcun finanziamento per i restanti 23 milioni, che servono per la realizzazione di un centro sportivo federale, l’installazione di un impianto fotovoltaico, la copertura completa della pista e ulteriori lavori di ristrutturazione. Se le gare di bob olimpiche si terranno a Igls, sarebbe auspicabile una partecipazione a questi costi aggiuntivi. Inoltre, le federazioni italiane avrebbero poi la possibilità di utilizzare questo centro di formazione nazionale comprensivo di tutte le strutture in condizioni di parità con le federazioni austriache e alle stesse condizioni.

La pista olimpica però dovrebbe essere pronta per i test entro la stagione invernale 2024/25. Fareste in tempo?
I lavori saranno eseguiti nell’estate 2024 e nell’estate 2025 e saranno completati nell’autunno 2025.

Quindi è vero che Innsbruck non è un ipotesi percorribile perché non ci sono i tempi tecnici per il collaudo?
Di solito un collaudo dovrebbe essere svolto con un anno di anticipo, ma questo aspetto non viene trattato in modo così rigoroso, questi test possono essere svolti anche nell’autunno 2025. Non avremmo potuto iniziare i lavori prima, poiché i negoziati sul finanziamento sono durati fino all’autunno 2022.

I lavori previsti quanto modificheranno la pista?
Verrà ristrutturato in particolare l’arrivo, in quanto l’attuale non è più conforme alla normativa. Il rinnovo per ottenere l’omologazione parte dalla curva 13 e comprende anche una nuova stazione d’arrivo. Inoltre, dopo la curva 2 verrà costruita una nuova partenza femminile.

Dal 2019 in poi, il Cio Le ha inviato richieste per rendere disponibile l’impianto per i Giochi Olimpici del 2026 o per conoscere lo stato dei lavori di restauro?
Non abbiamo ricevuto alcuna richiesta del genere dal CIO.

Andrea Varnier, amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina, racconta di averle scritto due volte senza risposta. Qual è la Sua versione?
Andrea Varnier ha affermato di aver scritto una mail nel gennaio 2023, ma non l’ho ricevuta. L’unico contatto è stato stabilito alla fine di marzo 2023 e ci siamo scritti a vicenda alcune volte. Abbiamo ricevuto una richiesta da Fondazione Milano Cortina 2026 circa lo stato della progettazione, l’inizio della ristrutturazione e il previsto completamento dei lavori.