Diritti

“Schifezza disgustosa”: Salvini contro l’opera che lo raffigura (esposta al Torino Comics). L’autore: “Non mi faccio influenzare da lui”

Parola d’ordine: libertà di espressione. Lo sottolinea più del solito il disegnatore spagnolo Luis Quiles dopo che una delle sue opere, in mostra al Torino Comics, è stata presa di mira da Matteo Salvini. “Non mi faccio influenzare – spiega l’artista a ilfattoquotidiano.it – Il disegno non era solo contro Salvini ma contro tutte le persone come lui nella società. Per me va bene che il ministro abbia piena libertà di espressione, ma anche io devo avere la mia”. L’opera raffigura il leader della Lega con una fascia dell’Unione europea al braccio mentre fa il saluto romano. Contemporaneamente, un pene di colore gli eiacula sui baffi. Salvini l’ha definita “una schifezza disgustosa. Direi penosa”. Gli ha fatto da coro l’assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte Fabrizio Ricca, che ha commentato: “Opera di cattivo gusto, volgare e priva di contenuti. Qui la critica non la si capisce nemmeno”.

L’immagine è nata nel 2018, quando Salvini era ministro dell’Interno in Italia, con un controllo diretto sulle politiche migratorie e una retorica politica ostile agli stranieri. Quiles lo rappresenta con lo stemma europeo per sottolineare un atteggiamento diffuso e contro cui non c’è reale opposizione. “L’Unione europea parla ma non agisce. Si volta dall’altra parte” dice l’autore. La forma fallica è di colore perché sottolinea la discriminazione doppia vissuta da chi scappa dai paesi nordafricani o da chi non fa parte della ‘selezione’ considerata accettabile. “È una forma di razzismo – precisa Quiles – perché non ci si lamenta dell’immigrazione dei bianchi. Il problema nasce quando l’integrazione coinvolge persone dalla pelle scura, o appartenenti alle culture gipsy”.

L’opera su Salvini era solo una della trentina di lavori esposti, raccolti sotto il titolo comune di Proibito e sistemati nella Zona Rossa della fiera, vietata ai minori di 18 anni. A essere rappresentati sono i flussi migratori ma anche guerre, capitalismo, ambiente, sfruttamento sessuale e sessualità in generale. La polemica sul quadro ha invece monopolizzato l’attenzione mediatica del Comics, terminato il 16 aprile con 62.500 ingressi. “Il ministro forse non ha visto l’esposizione – osserva la curatrice della mostra Alexandra Sinyavskaya, interpellata da ilfattoquotidiano.it – Il disegno che lo ritrae si trovava su un lato dell’allestimento, e non è nemmeno nuovo”. Dalle parole di Salvini, Sinyavskaya, isrealiana nata a Mosca, è rimasta sorpresa. “Mi sarei aspettata una reazione simile da paesi con meno libertà, come la Russia. Rilanciarlo così sui social dà l’idea che si volesse farne un caso mediatico”.

Da sempre, Luis Quiles fa della dissacrazione la sua cifra. Ha rappresentato negli anni personaggi di rilievo come Donald Trump, Boris Johnson, Kim Jong-Un, Jair Bolsonaro. Il disegno che ritrae Salvini è stato collocato di fianco a uno di più noti del disegnatore. Ritrae Totoro, gigantesco protagonista del film di animazione giapponese Il mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki. L’animale è disteso a pancia in sù, come spesso compare nella pellicola. Miyazaki propone molte scene in cui Satsuki, la undicenne co-protagonista, gioca o fa dei pisolini sulla pancia di Totoro, che somiglia a un peluche. Al posto di Satsuki, Quiles ha raffigurato Alan Kurdi, morto a tre anni su una spiaggia turca mentre dalla Siria cercava di raggiungere il Canada con la sua famiglia. Giace senza vita e su di lui vola una farfalla nera con dei teschi sulle ali. “Ero colpito dalla vicenda di Alan Kurdi. Ho fatto diversi lavori, non solo su questo bambino, ma sulle morti in mare. Aiutano a ricordare. Sento che abbiamo perso la sensibilità. Non ci interessa come sia stato possibile – dice l’artista spagnolo – Ci indigniamo sul momento ma poi dimentichiamo”. Anche per questo tra i soggetti delle sue opere ci sono bambini nelle zone di guerra. Mutilati o intenti a giocare, schivando bombe, violenze, torture, gruppi estremisti e morte.

Dopo che il ministro dei Trasporti italiano si è espresso contro di lui, sui social si è scatenata una tempesta di haters. Tra i commenti più sobri: “La m**da è più artistica” o “Spazzatura come la mano che l’ha fatta”. Luis Quiles è grato al festival per non aver censurato quel disegno: “In molti casi si decide di non esporli per paura. Ora, ad esempio, non posso pubblicare un mio libro concluso anni fa perché il distributore teme polemiche come quella di Salvini”. Con la presa di posizione del leghista, esponenti della giunta regionale piemontese hanno proposto di revocare il patrocinio alla manifestazione torinese per l’anno prossimo. Gli organizzatori però difendono l’operato di Quiles: “Torino Comics – dicono in una nota – è da sempre una manifestazione apolitica, apartitica, sostiene l’arte in ogni sua forma e la libertà di pensiero e di espressione”.