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Ucraina, ChatGpt elabora un piano di pace. Ma come nella proposta cinese c’è un fantasma

L’intelligenza artificiale può risolvere il conflitto tra Russia e Nato? L’ex diplomatico indiano Vikas Swarup – scrittore e autore del libro da cui fu tratto il film da otto premi Oscar Slumdog Millionaire – ha chiesto a ChatGPT di elaborare un piano per porre fine alla guerra in Ucraina. Il popolare chatbot ha buttato giù una soluzione, ovviamente molto razionale, che Swarup ha condiviso su Twitter. Cosa c’è di buono e cosa non funziona nella proposta? Quali sono i pro e i contro? E ChatGPT ha abbastanza peso geopolitico per dire la sua (al bot vengono ormai chiesti pareri che spaziano dalle ricette di cucina alla cura del cancro)?

Ecco il piano di pace del software riportato integralmente:

Il conflitto tra Russia e Ucraina è una questione complessa e di lunga data e trovare una soluzione accettabile per entrambe le parti è un compito impegnativo. Tuttavia, come modello di linguaggio AI, posso suggerire una possibile soluzione di mediazione:

1. Negoziati: il primo passo verso la risoluzione del conflitto è attraverso i negoziati tra i leader di entrambi i paesi. I negoziati dovrebbero mirare a trovare un terreno comune e stabilire un quadro per la futura cooperazione.

2. Cessate il fuoco: entrambe le parti devono concordare un cessate il fuoco immediato per consentire lo svolgimento dei negoziati. Questo è importante per prevenire ulteriori perdite di vite umane e la distruzione di proprietà.

3. Decentramento: l’Ucraina dovrebbe accettare di decentralizzare il potere nelle regioni in cui vivono le popolazioni di lingua russa. Ciò darebbe alle regioni maggiore autonomia, compreso il controllo sul proprio sviluppo economico, lingua e politiche culturali.

4. Monitoraggio internazionale: dovrebbe essere istituito un monitoraggio internazionale della situazione per garantire che entrambe le parti aderiscano agli accordi raggiunti durante i negoziati.

5. Assistenza economica: le organizzazioni internazionali come il Fondo monetario internazionale (FMI) e la Banca mondiale dovrebbero fornire assistenza all’Ucraina per aiutarla a stabilizzare la sua economia.

6. Riconoscimento della sovranità dell’Ucraina: la Russia dovrebbe riconoscere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina.

7. Protezione culturale: la Russia dovrebbe collaborare con l’Ucraina per proteggere i diritti culturali dei russofoni in Ucraina, ad esempio consentendo l’uso della lingua russa nell’istruzione e nella vita pubblica.

8. Ritiro militare: entrambe le parti dovrebbero accettare di ritirare le proprie forze militari dalla zona di conflitto e stabilire una zona smilitarizzata lungo il confine.

Le proposte di ChatGPT per porre fine alla guerra in Ucraina, diciamolo, sono assolutamente sensate. Ma per estremizzare, quel che accade quando applichi il pensiero razionale di un bot a problemi complessi è mettere subito in difficoltà molti politici, i produttori di armi e le aziende del settore Difesa con i suoi potenti lobbisti (come lo era Guido Crosetto prima di diventare ministro). A una lettura più attenta e controintuitiva, l’intelligenza artificiale tradisce tuttavia una vaga inclinazione filo putiniana, per due motivi: non fa alcuna menzione dell’invasione russa dell’Ucraina; inoltre Kiev viene ritenuta responsabile del conflitto in quanto originato da cause antiche, per l’esattezza dal suo rifiuto di rispettare i diritti umani sanciti dall’Onu per la popolazione ucraina di lingua russa (da cui le proposte di decentramento e tutela culturale).

Temi complessi e difficili da ridursi in una slide da power point, ovvio, ma da ChatGPT ci si sarebbe aspettato che non ignorasse un importante dato oggettivo: nell’arco di tempo in cui Vladimir Putin è stato al potere, la Nato ha raddoppiato il numero dei paesi membri da 16 a 32, valicando ampiamente tutte le linee rosse, soprattutto per il rifiuto dell’Occidente di affrontare tramite diplomazia e trattati il problema della sicurezza nel suo complesso in tutta l’Europa dell’Est, come da anni chiedeva il Cremlino. Il non rispetto della parola data (Gorbaciov fece male a fidarsi) è ciò che ha scatenato l’operazione speciale moscovita e l’invasione dell’Ucraina. Detto questo, nessuna proposta di pace ha alcuna possibilità di successo se tutte le parti in causa, sedute intorno a un tavolo negoziale in stile Helsinki 1975, non affrontano la questione dell’espansione Nato verso Est (il massiccio invio di armi, carri armati e aerei all’Ucraina è solo l’ultimo capitolo).

Giorni fa Putin ha annunciato che installerà armi nucleari tattiche in Bielorussia ma è ipocrita non riconoscere che la Nato, a scopo di difesa, fa lo stesso da decenni minacciando i legittimi interessi di sicurezza nazionale della Russia (la Nato lo fa tramite sue basi militari in quattro paesi europei – Germania, Belgio, Olanda e Italia – dove sono installate 100 testate atomiche americane, di cui ben 40 custodite nelle basi dell’aviazione militare di Ghedi e Aviano).

Altra questione non affrontata: ChatGPT ignora i referendum, da Stati Uniti e paesi europei definiti “farsa”, che lo scorso settembre permisero alla Federazione Russa di annettersi quattro ex regioni ucraine nell’est, tra cui le province del Donbass, Donetsk e Lugansk. Infine è improbabile – e un robot dovrebbe saperlo – che la Russia ritiri le sue forze militari dall’intera frontiera, visto che la presenza di truppe garantisce la sicurezza della popolazione locale (la guerra civile cominciò in Donbass nel 2014) e visto che, a dispetto delle continue dichiarazioni di Zelensky su una prossima controffensiva, è da escludere che l’Ucraina possa mai riconquistare quei territori per intero, anche se c’è una possibilità che possa farlo intorno alla centrale nucleare di Zaporizhya (per non parlare della Crimea, la cui russificazione non è più messa in discussione da nessuno).

In sostanza il piano di pace in 8 punti di ChatGPT potrebbe essere appaiato al piano di pace in 12 punti presentato dalla Cina: sono proposte serie, razionali ma insufficienti. La sconveniente verità è che in ambedue aleggia un fantasma: gli Stati Uniti, con il loro rinvigorito disegno neocon di egemonia globale, forte e aggressivo anche con Biden, e chiunque sia l’inquilino alla Casa Bianca. Ha il difetto, la proposta dell’intelligenza artificiale, di concentrarsi soprattutto sulle cause bilaterali dirette del conflitto, trascurando la realtà ineluttabile di una guerra per procura Nato vs Russia, sia sul fronte militare che sul fronte economico (sanzioni).

In concreto, senza una discussione più ampia di tutte le parti in causa affinché si avviino negoziati su un cessate il fuoco, e poi un tavolo che porti a un trattato internazionale, la guerra continua.