Cultura

Morto Elio Lodolini, il decano degli archivisti italiani: aveva 101 anni. I suoi insegnamenti hanno formato una generazione

Nella sua carriera ha diretto gli archivi di Stato di Ascoli ed Ancona e per quasi 10 anni quello di Roma, oltre al dipartimento del Viminale. I suoi testi e manuali sono stati tradotti in varie lingue. Cordoglio dell'Archivio centrale e del ministero della Cultura

Quando si tratta di archivistica ricorre spesso una sua definizione. “Un archivio nasce spontaneamente, quale sedimentazione documentaria di un’attività pratica, amministrativa, giuridica. Esso è costituito perciò da un complesso di documenti legati fra loro reciprocamente da un vincolo originario, necessario e determinato, per cui ciascun documento condiziona gli altri ed è dagli altri condizionato (…). Assolutamente diversa dall’archivio – anzi antitetica rispetto ad esso – è la raccolta, la collezione, formata per volontà del raccoglitore o del collezionista”. Parole di Elio Lodolini, decano degli archivisti italiani, morto due giorni fa all’età di 101 anni. Era nato a Roma il 24 gennaio 1922. A darne la notizia sono state la moglie Carla Tupputi e le figlie Paola Romana e Giulia Romana. Tra gli anni Cinquanta e Settanta ha diretto l’Archivio di Stato di Ascoli Piceno e di Ancona e l’archivio del ministero dell’Interno. Dal 1976 è diventato direttore dell’Archivio di Stato di Roma, ruolo che ha ricoperto fino al 1985, insieme a quelle di direttore della Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica. Per quarant’anni Lodolini ha insegnato archivistica all’università, dal 1956 al 1997, a Roma e a Macerata. In occasione del suo centenario, il 24 gennaio 2022, numerose associazioni ed enti lo hanno celebrato come un maestro indiscusso nel campo dell’archivistica. In passato aveva ricevuto la medaglia d’oro di benemerito della cultura dalla Repubblica di Francia e la qualifica di “membro d’onore” del Consiglio internazionale degli archivi. La Direzione generale Archivi del ministero della Cultura ha espresso il suo cordoglio. “La comunità archivistica tutta, lo ricorda per l’impegno dedicato allo studio e all’insegnamento rigoroso che resta tuttora il punto di riferimento, ma anche la sua personalità, il suo essere persona amabile e gentile” si legge in una nota.

Autore di libri, manuali e di centinaia di saggi pubblicati su riviste scientifiche e specialistiche, oltre che di relazioni congressuali, articoli, recensioni, prefazioni, schede bibliografiche: il suo insegnamento ha costituito la formazione professionale di più di una generazione di archivisti. Archivistica generale, archivistica speciale ovvero storia delle istituzioni, legislazione e organizzazione degli archivi, storia degli archivi e dell’archivistica, archiveconomia: il professor Lodolini ha trattato la materia a cui si è dedicato per tutta la vita in tutti gli aspetti più diversi. La sua copiosa produzione scientifica è stata tradotta in varie lingue ed è stata edita in numerosi Paesi consentendo una diffusione della teoria archivistica italiana in tutti i continenti. Numerose anche le sue missioni all’estero e gli incarichi archivistici per l’Unesco ed altre istituzioni internazionali.

***

Foto in alto dal profilo Facebook dell’Archivio centrale dello Stato