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Terrorismo, possibile ritorno di Isis e al Qaeda: occorre creare una coalizione internazionale

Rispondendo alle domande durante l’audizione annuale del Comitato di intelligence del Senato degli Stati Uniti sulle principali minacce alla nazione questa settimana, il direttore della Defense Intelligence Agency (DIA), il tenente generale Scott Berrier, ha suonato l’allarme sul possibile ritorno di gruppi terroristici e in particolare di al Qaeda e Isis. Nella sua dichiarazione di un mese dopo la conquista di Kabul da parte dei talebani, aveva rimarcato che una rinata al Qaeda con l’aspirazione di attaccare gli Stati Uniti potrebbe diventare una realtà entro tre anni.

Il tenente generale ha dichiarato: “E direi, sulla base di ciò che sappiamo in questo momento dalla minaccia di al Qaeda, stanno cercando di sopravvivere, fondamentalmente senza un vero piano per attaccare l’Occidente almeno in qualsiasi momento presto. E direi che l’Isis-K rappresenta una minaccia un po’ più grande, ma sono sotto attacco da parte del regime talebano in questo momento. Ed è una questione di tempo prima che possano avere la capacità e l’intenzione di attaccare effettivamente l’Occidente a questo punto”.

Il crescente numero di attacchi che l’Is sta conducendo in Afghanistan e Pakistan potrebbe essere un’indicazione che non stanno soffrendo per gli attacchi dei talebani, ma in realtà potrebbe suggerire un reale desiderio di diminuirne l’autorità. Questi sviluppi in corso sono legati agli obiettivi primari dell’Is a Kabul, che prendono di mira il personale e i siti talebani, comprese le istituzioni religiose e educative. Suggeriscono anche che il gruppo intende ridurre l’autorità dei talebani con ogni mezzo, arrivando al punto di colpire i cittadini stranieri in siti civici, hotel e aziende.

Ci si aspettava che il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan, lasciando i talebani al potere, sarebbe stato visto da molti gruppi come un modello da imitare, inviando il messaggio che se sei forte sul terreno sarai riconosciuto come l’unica autorità. Sono stati numerosi gli impatti nella scena terroristica globale quando la conquista dell’Afghanistan da parte dei talebani ha spianato la strada ai gruppi terroristici per coordinarsi e attaccare altrove. I crescenti e più frequenti attacchi di Daesh in Siria e Iraq e il coinvolgimento nel traffico di droga suggeriscono che hanno intenzione di riemergere e sfruttare la situazione regionale e l’instabilità interna.

Questo potrebbe vederli passare da operazioni su piccola scala a tattiche più ampie, tra cui cellule dormienti, lupi solitari a operazioni più sofisticate in modo che il gruppo possa inviare un messaggio del loro arrivo al mondo. Vi è una chiara necessità di una maggiore cooperazione in materia di sicurezza e di una collaborazione avanzata tra la regione e a livello globale per affrontare questo rischio.

La valutazione della Dia degli Stati Uniti dovrebbe motivare i paesi ad attivare una coalizione internazionale per anticipare questi rischi crescenti e includere le reti criminali nel mandato di questa coalizione antiterrorismo. È fondamentale concentrarsi su ciò che sta accadendo attualmente in Afghanistan in quanto potrebbe offrire spunti per anticipare le minacce dall’Isis in Africa, al Qaeda nello Yemen e di Daesh in Siria e Iraq.