Politica

Migranti, Cacciari: “Governo Meloni vuole arrestare gli scafisti? Tutte stupidaggini, pensa di affrontare questi problemi coi gattini ciechi”

“Il governo Meloni ha annunciato di inasprire le pene per gli scafisti? Ma cosa vuole fermare? Stiamo parlando di crisi radicali ed epocali come i fenomeni migratori. Cosa faranno, andranno ad arrestare gli scafisti in Turchia e in Libia, quando sappiamo benissimo che, ad esempio, in Libia scafisti e gestori dei lager sono le stesse persone? Sono tutte stupidaggini, vogliono affrontare problemi di questa portata coi gattini ciechi”. Così, ai microfoni di Uno, Nessuno, 100Milan (Radio24), il filosofo Massimo Cacciari commenta il “pugno duro” declamato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni contro gli scafisti.
E aggiunge una considerazione sul ministro della Giustizia Carlo Nordio: “È una grande delusione per me, perché stimavo Carlo Nordio. Mi sembrava che, tutto sommato, in questi disastri politici nazionali la sua presenza avrebbe potuto portare un po’ di ragionevolezza, come aveva sempre dimostrato nel suo lavoro di magistrato. E invece non è andata così”.

Cacciari spiega: “I fenomeni migratori sono movimenti tellurici tra paesi più poveri e paesi più ricchi. E qui continuiamo ad affrontare queste questioni come emergenze tipo il Covid. Il Covid arriva e, se Dio vuole, se ne va. Queste non sono epidemie, sono appunto movimenti tellurici che, come spostano la crosta terrestre, così spostano i popoli – prosegue – Vogliamo capirlo o no? Ma è mai possibile che siamo così coglioni da pensare che si muovono liberamente merci e monete, mentre gli uomini no? Questi movimenti e queste guerre sono parti di queste crisi generali e di questo disordine internazionale globale. E ci coinvolgono in pieno“.

Il filosofo sottolinea: “Ci siamo anche noi su quei barconi, non solo perché proviamo pietà a meno che non siamo animali nei confronti di quelle persone, ma anche perché questi movimenti finiranno col travolgerci se non vengono organizzati in qualche modo – continua – e se non ne comprendiamo la profondità e la radicalità. Noi stiamo vivendo queste crisi come la guerra in Ucraina, cioè come se fossimo degli spettatori e come se la nostra parte si riducesse al pagare qualche bolletta in più, cosa drammatica per chi non ha i soldi chiaramente. Ma pensiamo davvero che sia solo questo? Ma scherziamo? Ci rendiamo conto o no che siamo sull’orlo di un vulcano?“.

E conclude: “L’unico fondamento scientifico della politica è la demografia. Il governo vada a vedersi quei dati, vada a vedere cosa sta capitando in Africa, in Medioriente, in Pakistan e in Afghanistan. È chiaro che bisogna affrontare queste cose alla radice con grandi piani di cooperazione tra i paesi europei e i paesi di queste aree, una sorta di colossali piani Marshall per cercare di evitare il disastro. Nel 2050 – chiosa – praticamente gli abitanti di due o tre paesi africani sub-sahariani saranno pari a quelli dell’Europa. La verità è che abbiamo un’Europa che brancola nell’incertezza senza nessuna politica estera e senza politiche comuni di sicurezza. Cosa possiamo fare per gestire l’emergenza degli sbarchi? Niente. L’unica cosa che possiamo cercare seriamente di fare è evitare che ci siano stragi di persone“.