Televisione

Michelle Impossibile & Friends, la Hunziker e l’importanza dell'”intenzione” (presto, fate fare uno show anche a Katia Follesa)

"Eh ma deve sempre mettere in mezzo l'ex marito?". In un Paese di parenti che spuntano come eruzioni cutanee così, "de botto, senza senso", non vedo perché lei non possa invitare nel suo show, dichiaratamente "family" e (auto)celebrativo, Eros Ramazzotti. Che non è esattamente il parente mitomane messo lì per non sentirlo più blaterare alle cene di Natale

Michelle Impossible funziona. Funzionava al primo tentativo senza “& Friends” (gli amici e i familiari c’erano lo stesso) e funziona pure al secondo tentativo. “Eh ma deve sempre mettere in mezzo l’ex marito?“. In un Paese di parenti che spuntano come eruzioni cutanee così, “de botto, senza senso”, non vedo perché lei non possa invitare nel suo show, dichiaratamente “family” e (auto)celebrativo, Eros Ramazzotti. Che non è esattamente il parente mitomane messo lì per non sentirlo più blaterare alle cene di Natale. “Eh ma anche la figlia?“. Ebbene, in tv, come nella musica, come nella scrittura (e quasi tutto il resto), l’intenzione è cosa fondamentale. “Proposito di attuare un’azione; desiderio, aspirazione di raggiungere un obiettivo/ Volontà di dare a quanto si dice un’impronta, un’intonazione, un significato sottinteso“. Se l’intenzione, dunque l’obiettivo, sono chiari e persino dichiarati, è riuscito il risultato che li rispecchia.

Spesso assistiamo a mal riusciti tentativi di nuovi format, o vecchi format che “perdono la via“, proprio perché l’intenzione si fa confusa. Ecco perché Hunziker, a buona ragione, chiama la figlia, per altro conduttrice, e compie il racconto del suo diventare nonna (insieme a nonno Eros). Pubblico in visibilio. Ecco perché chiama “& Friends”. Ci sono momenti in cui l’andamento è lento e il dialogo un filo troppo “scritto”? Sì. Ma resta un buon lavoro autorale che evita la trappola del patetismo sempre in agguato quando ci sono di mezzo la family e i friends a questo contribuiscono non poco il Mago Forest e la Gialappa’s.

Che lei, Hunziker, sia molto brava si è detto. Vale la pena ripeterlo? Sì. Ah, i dati all’auditel sono buoni (durata dello show eccessiva e a livello numerico “premiante”): 2.824.000 spettatori con uno share del 21.3%. Canale5 nella sua variante più chic (no, Impossible che questa diventi la via dell’ammiraglia Mediaset che pure stavolta ha prodotto interamente lo spettacolo: l’offerta trash accontenta un pubblico considerevole, investitori ad hoc e quindi logiche commerciali e via dicendo. Un mondo senza Grande Fratello & Friends sarebbe migliore? Non per chi lo guarda con gusto. È la differenziazione dell’offerta, bellezza).

Menzione d’onore a Katia Follesa, sarebbe bello vederla più spesso in tv ma a volte veniamo sfiorati dal sospetto che sia lei a scegliere, con sapienza, dove andare (la storia dell’intenzione, ne abbiamo parlato). Dunque, sarebbe bello darle proprio un programma che senta suo. Ospiti parecchi, forse a questo proposito c’è da aggiustare la scrittura perché in certi momenti l’accumulo ha fatto un po’ “effetto mucchio”. Particolarmente a proprio agio Max Pezzali. La seconda è sempre più difficile e tenere gli ascolti non sarà facile. Vedremo.