Televisione

Bruno Vespa, confermato il programma dopo il TG1: dura “Cinque minuti” (e si chiama così). Così il conduttore conquista la “fascia” più ambita

Al conduttore di Porta a Porta uno degli spazi più contesi della storia della tv pubblica, che in passato era occupato da Enzo Biagi. Il programma si chiamerà 5 minuti, come la durata della striscia, e potrà godere del traino degli ascolti del notiziario serale della rete ammiraglia

Le voci si rincorrevano da un po’ di tempo, ma l’annuncio è arrivato oggi nel primo consiglio di amministrazione che si è tenuto a Viale Mazzini dopo il Festival di Sanremo: dal 27 febbraio Bruno Vespa condurrà una striscia quotidiana, subito dopo il Tg1 della sera. Uno degli spazi più contesi della storia della tv pubblica, che in passato era occupato da Enzo Biagi. Il programma di Vespa si chiamerà 5 minuti, come la durata della striscia, e potrà godere del traino degli ascolti del notiziario serale della rete ammiraglia, il più seguito. I consiglieri d’amministrazione hanno, però, domandato al vertice se il nuovo impegno è compreso nel contratto di Vespa, che è un esterno, o se comporterà nuovi esborsi per la Rai. C’è poi qualche perplessità sulla possibile concorrenza interna con Il cavallo e la torre di Marco Damilano che va in onda nella stessa fascia su Rai3.

Come annunciato, sono arrivate anche in consiglio le polemiche sul Festival di Sanremo: non solo le questioni legate al messaggio inviato da Volodymyr Zelensky e l’intervento di Fedez, ma anche dubbi su aspetti più strettamente economici che sono stati indirizzati all’ad di Rai Pubblicità, Gian Paolo Tagliavia, oggi presente in audizione. Gli ascolti hanno sorriso alla tv pubblica, con share record e grande partecipazione dei giovani, oltre che con una raccolta super da 50 milioni. In cda è stato però chiesto conto sulla promozione di Instagram e dei suoi profili privati da parte di Chiara Ferragni in particolare: una vicenda che, secondo alcuni componenti del cda, potrebbe comportare rischi in un’azienda controllata dalla Corte dei Conti.

Riccardo Laganà, rappresentante dei dipendenti, ha posto l’accento sulla possibile cessione della titolarità organizzativa del Festival a soggetti esterni. Nel mirino dei consiglieri restano Amadeus, insieme al suo agente Lucio Presta, oltre al direttore dell’Intrattenimento di Prime Time, Stefano Coletta. La gestione del Festival ha spinto parte della maggioranza a chiedere anche la sostituzione dell’ad Carlo Fuortes, che però va avanti nella sua azione e oggi ha potuto registrare con soddisfazione il via libera all’unanimità di tutte le delibere messe ai voti. Il prossimo cda è in programma il 3 marzo, ma un possibile scoglio per l’ad ci sarà solo più avanti, probabilmente ad aprile, quando sarà messo ai voti il piano industriale. Oggi, intanto, ha presentato il suo piano editoriale in cda il direttore del Tg2 Nicola Rao, dato come possibile sostituto di Monica Maggioni al Tg1. Sono stati comunicati i vicedirettori, che restano cinque con una new entry, quella di Fabrizio Frullani.