Ambiente & Veleni

Marche, il Consiglio di Stato rigetta il ricorso di Fileni contro la chiusura dell’allevamento di Monte Roberto

Lo scorso 2 agosto la Regione Marche aveva decretato la chiusura entro il 31 ottobre dell’allevamento, in un’area della provincia di Ancona ormai ribattezzata la ‘Valle dei polli’. Dopo un primo rigetto da parte del Tar, per la società Ponte Pio del Gruppo Fileni arriva la conferma. Soddisfazione del Comitato per la Vallesina che nei giorni scorsi ha anche depositato un esposto alla Procura della Repubblica

Il Consiglio di Stato rigetta il ricorso di Fileni contro l’ordinanza della Regione Marche che il 2 agosto scorso aveva decretato la chiusura entro il 31 ottobre dell’allevamento di Monte Roberto, in un’area della provincia di Ancona ormai ribattezzata la ‘Valle dei polli’ di cui si è più volte occupato ilfattoquotidiano.it e finito di recente al centro di un’inchiesta di Report, su Rai3, firmata dalla giornalista Giulia Innocenzi. Dopo un primo rigetto da parte del Tar delle Marche a ottobre, in via cautelare, per la società Ponte Pio del Gruppo Fileni arriva la conferma. “Il Comitato per la Vallesina accoglie con molta soddisfazione la decisione che decreta in via definitiva che l’allevamento rimanga chiuso fino a che, eventualmente, le autorizzazioni non siano in regola” scrive in una nota lo stesso comitato che, nei giorni scorsi, ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica.

L’esposto L’atto pubblico riguarda la variante urbanistica che il Comune di Monte Roberto ha approvato l’11 gennaio e che permetterebbe, qualora approvata in via definitiva, di risolvere i problemi urbanistici che hanno portato all’annullamento della autorizzazione regionale dell’allevamento di Monte Roberto. Con questo esposto si chiede alla Procura di verificare “da una parte la legittimità della determina della Provincia di Ancona, che ha escluso la Valutazione ambientale strategica e, dall’altra, la regolarità del procedimento autorizzativo adottato dal Comune di Monte Roberto”. Il Comune di Monte Roberto ha, infatti, adottato il procedimento per una variante “non sostanziale”, che prevede l’approvazione della variante da parte della Giunta Comunale senza il passaggio della decisione in Consiglio Comunale. Il Comitato, quindi, “oltre a lamentare l’illegittimità del procedimento semplificato per una questione di questa importanza, ha soprattutto evidenziato l’assenza di un elemento fondamentale per l’applicazione della variante, ossia l’interesse pubblico”.

Il nodo della variante Secondo il comitato, infatti, la variante “che prende in oggetto la esclusione del vincolo della zona di fascia naturalistica e la modifica delle norme attuative del PRG” sembra essere fatta ad hoc “per legittimare la presenza dell’allevamento a Monte Roberto e, quindi, favorire l’interesse esclusivo di una azienda privata”. Non sembra che vi sia, a detta del Comitato “alcun altro motivo di interesse pubblico per i cittadini di Monte Roberto”. Altra circostanza ritenuta anomala e sottolineata nell’esposto è il “cambiamento di orientamento, apparso evidente dai documenti dell’istruttoria del procedimento autorizzativo regionale, da parte dell’ufficio tecnico del Comune di Monte Roberto e della Sovrintendenza delle Marche”, passati da una iniziale opposizione nei confronti della localizzazione dell’allevamento ad un parere positivo finale, senza che siano avvenute modifiche sostanziali al progetto. Questi i punti su cui il Comitato della Vallesina ha chiesto di disporre accertamenti alla Procura della Repubblica di Ancona, che già conduce attualmente indagini su vari filoni della attività del gruppo Fileni, nella Vallesina.