Cinema

Franco Zeffirelli, cento anni fa nasceva il regista che voleva Paul McCartney sul grande schermo

Dodici febbraio 2023. Sono trascorsi cento anni dalla nascita di uno dei più controversi registi del cinema e del teatro italiano. Ha fatto discutere per decenni con le sue scelte anticonformiste e fuori dagli schemi tra l’altro pure come sceneggiatore, scenografo e politico. Come ricordare oggi Franco Zeffirelli? Alla maggioranza del pubblico di casa nostra vengono in mente film come Fratello sole, sorella luna, Il giovane Toscanini e Amleto, per citarne alcuni. Probabilmente però l’opera maggiormente associata al suo nome è la miniserie televisiva in 5 puntate Gesù di Nazareth andata in onda nel 1977 su Rai 1. Catturò l’attenzione di milioni di spettatori diventando uno dei prodotti più seguiti di sempre sul piccolo schermo. Su Zeffirelli si è scritto e detto praticamente tutto.

Cercare qualcosa che molti non conoscono è davvero difficile. Ho voluto fare un tentativo utilizzando la lente specifica sulla pagina dei Cinematti su Facebook, dove da oltre 10 anni c’è uno scambio continuo di informazioni e notizie sugli argomenti legati al Cinema e ai suoi protagonisti. Tra i vari post mi ha colpito uno di Alessia Bugliari, che ricorda il tentativo del Maestro di voler come protagonista del suo Romeo e Giulietta addirittura Paul McCartney.

Ve lo immaginate “Macca” nei panni di Romeo? Paul ci fece un pensierino. Sappiamo anche di un incontro romantico tra lui e Olivia Hussey, interprete di Giulietta, che però non ebbe un risultato positivo e alla fine tutto il progetto saltò (il ruolo del giovane Montecchi poi andò all’attore britannico Leonard Whiting). Aggiunge la nostra cinematta Alessia che alcuni anni dopo, Zeffirelli tornò alla carica proponendo a McCartney il ruolo di San Francesco: il titolo del film sarebbe stato Holy, Holy Francis. Tra i personaggi avremmo trovato anche gli altri Beatles e ovviamente la colonna sonora sarebbe stata scritta da loro. Anche questo tentativo di sodalizio con i Fab Four non andò in porto, dato che il gruppo era preso da altri impegni discografici. Abbondano gli aneddoti su questa trasposizione cinematografica dell’opera di William Shakespeare.

Pare che Zeffirelli vietò di servire pasta sul set perché, ai suoi occhi, Olivia Hussey aveva qualche kg di troppo. Poi ci furono i problemi legati alla giovane età dei protagonisti. Problemi burocratici per avere il permesso di girare una scena con Giulietta a seno scoperto. Oggi fa ridere pensare che la stessa Olivia, a film ultimato, non potè entrare in sala a vederlo perché minorenne.

Continuando a leggere il post spunta la divertente storia, che pochi conoscono, del gatto di Elsa Morante. Chi ha visto il film ricorderà la scena del ballo a casa Capuleti quando gli sguardi dei due innamorati si incrociano per la prima volta. In sottofondo le note di What is a youth?, brano composto da Nino Rota e testo di Eugene Walter. La versione italiana della canzone intitolata Ai giochi addio fu, appunto, curata da Elsa Morante. Ma la scrittrice non volle apparire nei titoli e decise di attribuire i versi a tale Peppino Caruso che era il suo gatto siamese.

Ecco, adesso mi è venuta voglia di rivederlo questo Romeo and Juliet. Vinse un paio di oscar (fotografia e costumi) e il critico Roger Ebert lo definì il film più eccitante tratto da un’opera di Shakespeare. Sarà il mio modo di ricordare il Maestro.