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Giornata della Memoria, Montanari a La7: “Meloni non ha pronunciato la parola ‘fascismo’, ha evitato di dire che è stata anche colpa nostra”

“Le parole di Giorgia Meloni sulla Shoah in occasione della giornata della Memoria? Francamente non le trovo molto chiare. A me invece è parso un messaggio molto astratto, che evitava accuratamente di dire che è stata colpa nostra e in particolare dell’Italia fascista. Meloni non ha mai pronunciato la parola ‘fascismo’“. Sono le parole pronunciate a Otto e mezzo (La7) dallo storico Tomaso Montanari sul messaggio scritto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione della giornata della Memoria (“La Shoah rappresenta l’abisso dell’umanità. Un male che ha toccato in profondità anche la nostra Nazione con l’infamia delle leggi razziali del 1938”).

Montanari osserva: “Il male di cui scrive Meloni, definito in quei termini, sembra un male astratto. La Shoah non nasce come una malattia. Cosa vuol dire che questo male ‘ha toccato la nostra Nazione’? Veramente la nostra Nazione si è macchiata di quel male, ne è stata responsabile. E non solo Mussolini e il sistema di potere, ma in generale il nostro popolo e la nostra Nazione, a voler usare questa categoria così cara alla Meloni- spiega – In realtà, questo è un modo di deresponsabilizzare. È l’idea di un male assoluto, di un qualcosa di demoniaco. E invece è un male banale, un male degli uomini comuni, in questo caso degli uomini italiani, di Mussolini, del regime fascista. Un male preparato dalle leggi razziali e razziste del ’38 e prima ancora dal nazionalismo italiano totalitario. E le radici profonde di quel male non sono riconducibili alla Germania e non solo alla figura di Mussolini“.

E conclude: “Da una presidente del Consiglio che viene dal Msi, un partito post-fascista o per certi versi neo-fascista, di cui Meloni conserva ancora una parte nel simbolo, mi sarei aspettato invece un discorso chiaro in cui si facessero i nomi e si parlasse di responsabilità. Ricordo che il segretario di redazione della rivista La difesa della razza e uno degli esponenti di spicco del razzismo fascista italiano era Giorgio Almirante, che la Meloni ha sempre difeso e di cui ha detto: ‘Non lo dimenticheremo mai, è stato un grande patriota e un grande uomo’.”.