Musica

Ultimo a FqMagazine: “Torno a Sanremo col fuoco dentro, la voglia di mettermi in gioco e scrivere la mia nuova storia artistica”

Abbiamo incontrato a Milano il cantautore che ci ha raccontato la sua nuova fase artistica con il ritorno al Festival e la pubblicazione dell'album “Alba”, che rappresenta una svolta intima e professionale. Abbiamo anche ascoltato in anteprima il progetto discografico che uscirà il 17 febbraio

Incontriamo Ultimo in centro a Milano, poco prima delle prove al Teatro Ariston di Sanremo per la sua canzone in gara “Alba” e la cover, ancora top secret. In un grande salone, Ultimo ci accoglie con un sorriso e un pianoforte sullo sfondo per parlarci del prossimo progetto discografico, che si intitola come la canzone in gara al Festival, in uscita il 17 febbraio. Il cantautore si mette al pianoforte e ci canta dal vivo uno dei brani più intensi del disco: “Tornare a te”. “È una delle canzoni che preferisco – spiega a FqMagazine -, un flusso di coscienza. Un po’ come lo è tutto questo album”.

In “Alba” c’è molto del nuovo Ultimo come “Nuvole in testa”, quando canta ‘tu non sai che c’ho dentro’, una domanda generazionale, non manca l’amore con la canzone in “Amare” e “Tutto diventa normale”. “Tu” dal sapore r&b è la vera sorpresa e poi ci sono anche “Joker” (“mi ha ispirato il film con Joaquin Phoenix e sono rimasto scioccato. In lui c’è sicuramente una predisposizione all’errore, ma è stato il mondo a far sì che diventasse cattivo”) per poi chiudere con l’intima e vibrante “Titoli di coda” (“non è la fine, ma è vivere la fine, quando ti accorgi che le cose non vanno come pensavi”). “Alba” è il disco della maturità. Il tour “Ultimo Stadi 2023 – La Favola Continua…”, per il quale sono già stati venduti oltre 250mila biglietti, partirà dallo Stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro il primo luglio (data zero), proseguirà all’Olimpico di Roma il 7 (sold out), 8 (sold out) e 10 e si concluderà a San Siro a Milano, il 17 e 18 luglio.

Perché hai deciso di tornare, un po’ a sorpresa, al Festival?
Vado a Sanremo molto dritto con tutto il fuoco che ho dentro e la voglia di scrivere la mia storia artistica, di mettermi in gioco. Mi piace quella roba. Ho 26 anni e la voglia di buttarmi in questa avventura è più forte di tutto il resto. Ho scelto di pancia, senza alcuna strategia.

Qual è il tuo stato d’animo, considerando i grossi nomi del cast?
Conosco e ho stima di diversi artisti che fanno parte del cast, ma sono molto concentrato e voglio andare avanti per la mia strada. Sta nascendo qualcosa, nel bene e nel male…

Cosa?
Penso ad una visione lunga dal punto di vista artistico. A marzo festeggio sette anni dall’uscita del mio primo singolo. La risposta che ho avuto in questo tempo dalla gente mi rende orgoglioso. Anzi doppiamente orgoglioso se consideriamo come, soprattutto oggi nella musica, si consuma tutto velocemente. Con ‘Alba‘ è un po’ come chiudere un cerchio per poi continuare ad andare avanti.

Quando è arrivata questa consapevolezza?
Quando mi sono reso conto, dopo gli stadi che ho fatto questa estate, come il live fosse bilanciato rispetto al mio percorso discografico. Una bella soddisfazione e niente affatto scontato.

Cosa rappresenta per te questo nuovo album?
Alba è tutto, sono le mie canzoni, ho trovato la mia alba. È un concept album che parla di anima. Ogni canzone rappresenta un paese diverso, un mondo a sé. Se con ‘Solo‘ ho parlato di solitudine e di salute mentale, questa volta cerco di aprirmi un po’ di più. Per farlo ho fatto un lavoro di introspezione e, non a caso, la copertina del disco è bianca.

Perché hai scelto proprio il bianco?
Perché quello che vedo è bello e avevo voglia di condividerlo.

E cosa hai trovato dentro di te?
Ho fatto una analisi dell’amore universale, una riflessione sulla vita, la rinascita interiore, la voglia di farcela quando c’è una bella giornata e avere consapevolezza che l’amore esiste anche quando fai una cosa bella. In fondo basta anche solo uno sguardo per conoscerci...

La connessione con la parte più intima di te è anche il tema del brano che porterai a Sanremo. Perché hai scelto proprio “Alba”?
La considero il capitano di un disco che è stato chiuso a dicembre e che quindi racchiude tutte le mie nuove sensazioni. Una canzone che viene da un qualcosa di lontano e che ho scritto di getto, un giorno in Sicilia.

Qual è l’origine?
La connessione forte e potente che ho provato con le persone che sono venute a vedermi ai concerti questa estate. Un rapporto viscerale, un’estate meravigliosa. Aspettavo loro da quasi tre anni e viceversa. Ho avuto una ispirazione profonda con la voglia di condividere temi e pensieri. Credo di aver anche fatto un balzo in avanti proprio con il concetto di condivisione.

Come ci sei riuscito?
Quando ho pubblicato il disco precedente ‘Solo‘, non sapevo cosa aggiungere o dire di più. Era estremamente sincero e faticavo a spiegare a voce quelle canzoni. Mi sentivo nudo, la canzone ti protegge. Con ‘Alba’ ho nuove consapevolezze ed è per questo che ci tengo ad esserci a Sanremo e ad offrire a questo progetto una visibilità straordinaria. Sono e sarò sempre riconoscente a quel palco, questa cosa l’ho sempre detta e ha rappresentato un tassello importante per la mia storia.

Hai parlato spesso degli stadi. Cosa hai portato con te a casa dopo quell’esperienza?
Mi stupiva vedere nelle prime file gli occhi delle persone che sono venute per partecipare ad un rito collettivo. Mi ha fatto capire che le canzoni non sono solo canzoni, ma mettono assieme persone – anche diverse tra loro – che vivono le identiche emozioni.

“Le solite paure” è uno dei brani in chiusura del disco. Cosa rappresentano per te le paure?
Sono i momenti in cui ho la sensazione con la mia musica di girare nudo e vulnerabile. Ma è anche dove dico con sincerità che questa è la mia missione: ‘lo so bene, dovrei avere anch’io una vita, ma ho scelto di usar la mia per crearne una collettiva‘.

(Foto di Giulia Parmigiani)