Cultura

Morto Pino Roveredo, lo scrittore triestino che ha messo “gli ultimi” al centro. Premio Campiello con ‘Mandami a dire’, aveva 69 anni

Tra i messaggi di cordoglio spicca non a caso quello della Fondazione Il Campiello: "Con Pino Roveredo perdiamo uno degli scrittori più importanti della letteratura italiana contemporanea"

L’emarginazione e la solitudine. Gli “ultimi” al centro del romanzo. È morto a 69 anni Pino Roveredo, dopo una lunga malattia. Lo scrittore si trovava nella casa di cura La Pineta del Carso di Duino-Aurisina, in provincia di Trieste. E a Trieste è nato il 16 ottobre 1954. Dopo un’infanzia e una giovinezza difficile, Roveredo ha debuttato nel 1996 con il romanzo autobiografico “Capriole in salita” (Lint Editore; ristampato da Bompiani nel 2007), in cui si è confrontato con il tema dell’alcolismo. Nel 1998 con “La città dei cancelli” (ancora pubblicato dall’editore triestino Lint) ha narrato il mondo del carcere. Con “Ballando con Cecilia” (Lint, 2000; ripubblicato da Bompiani nel 2014) ha raccontato la storia di un’anziana donna rinchiusa da oltre sessant’anni in ospedale psichiatrico. Con la raccolta di racconti “Mandami a dire” (Bompiani) Pino Roveredo ha vinto il Premio Campiello.

“Roveredo è arrivato alla letteratura dalla vita, una vita che ha conosciuto l’ombra, i gironi dell’autodistruzione nell’alcol, i luoghi canonici dell’emarginazione e autoemarginazione, il sottoproletario intriso di violenza e la discesa quasi voluta, le perdute scommesse con la solitudine, la corsa ad ostacoli presi tutti in faccia”, ha scritto di Claudio Magris a proposito dei romanzi dello scrittore triestino. “Caracreatura” (2007); “Attenti alle rose” (2009); “La melodia del corvo” (2010); “Mio padre votava Berlinguer” (2012); “Mastica e sputa” (2016); “Tira la bomba” (2017), sono tutti romanzi pubblicati da Bompiani fino agli anni più recenti.

Vasta la produzione teatrale di Roveredo che è stato anche garante dei detenuti del Friuli-Venezia Giulia. Nel 2021 aveva aderito alla lista civica ‘Punto Franco’, a sostegno del candidato sindaco di centrosinistra Francesco Russo, con la quale si era candidato a consigliere comunale del capoluogo giuliano. Tra i messaggi di cordoglio spicca non a caso quello della Fondazione Il Campiello: “Con Pino Roveredo perdiamo uno degli scrittori più importanti della letteratura italiana contemporanea. Un uomo speciale che il Premio Campiello ha avuto l’onore di premiare nel 2005 con il libro “Mandami a dire” e che ricorderemo sempre, oltre che per la sua penna ispirata, per la caratura morale. Il suo impegno sociale e letterario nei confronti degli ‘ultimi’ sarà l’eredità più grande che dovremo raccogliere. Per questo tutta la Fondazione Il Campiello lo ricorda con grande affetto e riconoscenza”.