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Mazzette in Ue, “a Tarabella almeno 120mila euro cash. Cozzolino corrotto indirettamente”: perché i pm chiedono la revoca dell’immunità

La richiesta dei magistrati, ora all'esame della commissione giuridica del parlamento europeo, si basa sulle dichiarazioni degli indagati, in particolar modo Antonio Panzeri e Francesco Giorgi. Secondo le loro dichiarazioni, i due europarlamentari socialisti sono coinvolti nello scandalo corruzione che ha travolto le istituzioni europee

“I deputati corrotti sono Tarabella e indirettamente Cozzolino”. Francesco Giorgi, assistente parlamentare dell’eurodeputato Andrea Cozzolino e compagno della ex vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, il 13 dicembre 2022 fa i nomi dei due eurodeputati alla Procura federale belga che ha allegato il suo interrogatorio alla richiesta di revoca dell’immunità parlamentare dei due rappresentanti socialisti. Giorgi non parla espressamente di denaro e, riguardo Cozzolino, colpisce il termine utilizzato: “Indirettamente”. Anche se spiega che il parlamentare campano aveva raccolto il testimone, per le vicende che riguardavano il Marocco e più in generale il Maghreb, direttamente dall’ex parlamentare europeo Pier Antonio Panzeri. Quest’ultimo, in carcere come Giorgi e Kaili dal 9 dicembre scorso con l’accusa di corruzione, vi rimarrà per un altro mese almeno, come deciso nel corso dell’udienza di martedì.

Ma torniamo a Cozzolino e Tarabella che, secondo la Procura belga, potrebbero essere accusati di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. Su Tarabella le accuse sono molto più circostanziate. E per accuse s’intendono le dichiarazioni di Panzeri verbalizzate dalla procura belga il 10 dicembre scorso. Nell’attività di lobbying a favore del Qatar, spiega Panzeri, Tarabella è “ricompensato più volte per un importo totale di 120mila o 140mila euro consegnati in contanti”. Riguardo Cozzolino, difeso dall’avvocato Federico Conte, Panzeri non parla di alcun versamento di denaro ma invita gli inquirenti a verificare il suo ruolo in quanto responsabile, all’interno del Parlamento, della commissione che si occupa del Maghreb.