Lavoro & Precari

Lavoratori ex Ilva ricevuti a Montecitorio: “Urso ci aveva garantito cambio della governance che però non c’è stato. C’è grande preoccupazione”

Sit-in nei pressi di Montecitorio e a pochi passi da Palazzo Chigi dei lavoratori ex Ilva. Una rappresentanza, assieme ai sindaci del Tarantino e al presidente Michele Emiliano, è stata ricevuta alla Camera dei deputati. I lavoratori hanno portato in Commissione l’esito del referendum interno che chiede il cambio della governance dell’azienda. “La situazione all’interno dello stabilimento è drammatica, abbiamo fatto il minimo storico nella produzione e credo che sia il fallimento dei mancati investimenti di ArcelorMittal” ci dicono i lavoratori. “Al governo portiamo l’esito del referendum: se davvero si vuole fare una transizione ecologica crediamo che non si possa fare con ArcelorMittal” afferma Francesco Brigati, segretario generale Cgil Taranto.

“C’è nel territorio un sentimento di non gradimento dell’attuale management di ‘Acciaierie d’Italia‘ che ha dimostrato di non essere all’altezza e di mettere sovente governo, lavoratori e cittadini di fronte al fatto compiuto con una impostazione latamente ricattatoria e questo dura da troppo tempo” afferma il presidente Emiliano. Al presidio dei lavoratori sono giunti esponenti del M5s, del Pd e di Sinistra italiana. “L’unica prospettiva a Taranto è quella di vivere con salari da fame”. “Il ministro Urso ci aveva garantito come obiettivo minimo il cambio della governance, ma noi continuiamo a parlare anche di nazionalizzazione a tempo, che riteniamo essere l’unica soluzione per requisire gli impianti per inadempienza sotto il profilo occupazionale e produttivo per dare un indirizzo ad ArcelorMittal e per dare finalmente dopo dieci anni un indirizzo ambientale, sanitario, produttivo e occupazionale allo stabilimento, ai lavoratori e all’intera comunità” afferma Davide Sperti, segretario generale Uilm Taranto.