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Denise Pipitone, Piera Maggio e il codice fiscale della figlia: “Lo Stato italiano ci fa sentire la presenza”

Maggio mostra la foto della nuova nuova tessera sanitaria della figlia che oggi avrebbe 22 anni. La tessera è stata recapitata come atto dovuto, una semplice prassi della burocrazia italiana, ma per la donna assume un significato particolare. "Denise c'è, fino a prova contraria"

A volte anche un oggetto piccolo e quotidiano può dare un conforto. È il sentimento che trapela da un post di Piera Maggio, madre di Denise Pipitone la bimba scomparsa da Mazara del Vallo l’1 settembre del 2004 quando aveva 4 anni. “Da una parte tanta amarezza, dall’altra lo Stato italiano ci fa sentire la presenza di nostra figlia… perlomeno con il codice fiscale che era in scadenza” scrive la donna che continua a cercare la figlia e che non si è mai arresa. Maggio mostra la foto della nuova nuova tessera sanitaria della figlia che oggi avrebbe 22 anni. La tessera è stata recapitata come atto dovuto, una semplice prassi della burocrazia italiana, ma per la donna assume un significato particolare. “Denise c’è, fino a prova contraria”, aggiunge allora Piera Maggio.

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Nei giorni scorsi anche il padre di Denise ha postato un pensiero per la figlia: “Denise Buon Anno 2023. Se dovessi scegliere, non vorrei ricevere gli auguri per il nuovo anno 2023 ma tutt’altro… Chiedo ancora con tenacia a tutti coloro che sta a cuore il nostro caso, di continuare a sostenerci moralmente nelle ricerche. Denise deve tornare a casa e abbiamo bisogno di tutti Voi, per avere la forza per andare avanti a favore della verità. Chiedo a chi ancora non è riuscito a liberarsi del grosso peso che ha sulla coscienza, di parlare e dire tutta la verità. Spero tanto che il 2023 sia l’anno giusto per tutte le decisioni finali. Auguri e Buon Anno a tutti Voi che avete un sincero affetto per la nostra Denise e per noi. Grazie, Pietro Pulizzi“. Poco più di un anno fa il gip di Marsala aveva archiviato l’ultima inchiesta riguardante la scomparsa di Denise. Gli indagati erano 4 tra cui l’ex moglie del padre naturale di Denise, Anna Corona, che rispondeva di sequestro di persona e due falsi testimoni accusati di false informazioni al pm. Oltre ad Anna Corona erano indagati. Giuseppe Della Chiave, anche lui accusato del rapimento della piccola, e i due falsi testimoni, Antonella Allegrini e il marito Paolo Erba, a cui era stato contestato il reato di false informazioni al pubblico ministero. Recentemente invece per l’ex pm Maria Angioni che seguì il caso è arrivata una richiesta di pena di 2 anni per false informazioni al pubblico ministero.