La "Stolperstein" a Montottone (in provincia di Fermo) è dedicata all'ex militare che fu rinchiuso nei lager di Sandbostel e Wietzendorf perché rifiutò di collaborare con i nazisti dopo l'8 settembre. Ilfattoquotidiano.it aveva raccontato la sua storia attraverso la pagina di un diario
La Regione Marche non vuole più installare le Pietre d’inciampo e così il figlio di un ex internato militare italiano ha deciso di fare da solo, commissionando e pagando la “Stolperstein” e chiedendo di avviare la procedura al Comune. E’ successo a Montottone, dove la pietra – dedicata all’ex Imi Mario Corradetti – è stata posizionata alcuni giorni fa alla presenza del sindaco Giovanni Carelli e di autorità civili e militari. La pietra, come detto, è stata commissionata dal figlio di Corradetti, Rossano all’artista tedesco Gunter Demnig che ne ha installate varie in tutta Europa in ricordo degli ebrei deportati e morti nella Shoah, ma anche di prigionieri politici e internati per i più svariati motivi nei lager nazisti durante la Seconda Guerra
Mario Corradetti, nato nel 1913, fu deportato in Germania il 9 settembre 1943, dalla Grecia dove era caporale dell’Esercito italiano per avere rifiutato di collaborare con la Wermacht. Rinchiuso nei campi di concentramento di Sandbostel e Wietzendorf, come internato militare italiano, uno status che lo escludeva dalle tutele della Convenzione di Ginevra per i prigionieri di guerra, riuscì a tornare casa dopo il settembre 1945. E’ morto nel 1986. Nel giugno 2021 ilfattoquotidiano.it aveva raccontato la sua storia grazie a una pagina del suo diario, recuperata e gentilmente concessa dal figlio Rossano.