Giustizia & Impunità

La destra e Renzi si schierano con ladri di Stato e corrotti: per i colletti bianchi condannati tornano i benefici carcerari

In commissione al Senato è stato approvato l’emendamento di Forza Italia al decreto Rave che prevede la cancellazione dei reati contro la Pubblica Amministrazione dall’elenco di quelli ostativi, cioè quelli per i quali non sono previsti i benefici penitenziari. E il viceministro Sisto lo rivendica: "E' questo il nuovo corso". Italia Viva (Scalfarotto) vota con la destra. Ritirata la proposta di modifica sull'inappellabilità del pm dopo le assoluzioni

In commissione Giustizia del Senato, che sta esaminando il decreto anti-Rave, è stato appena approvato a maggioranza l’emendamento di Forza Italia, sottoscritto da Pierantonio Zanettin, che prevede la cancellazione dei reati contro la Pubblica Amministrazione dall’elenco di quelli ostativi, cioè quelli per i quali non sono previsti i benefici penitenziari (come l’assegnazione al lavoro esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione). Era stata la legge Spazzacorrotti, approvata dal governo Conte 1, a introdurre nella lista di reati anche delitti gravi da colletti bianchi come corruzione, concussione o peculato. A votare a favore dell’emendamento è stata la maggioranza di centrodestra, ma anche Italia Viva, rappresentata in commissione da Ivan Scalfarotto. Contrari i senatori di Pd, M5s e Misto.

Il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto rivendica il risultato: “Le dichiarazioni programmatiche del ministro Nordio si dimostrano da subito capaci di offrire risultati. Il voto della Commissione Giustizia, che ha eliminato l’inaccettabile parificazione dei reati contro la pubblica amministrazione con quelli di mafia ai fini del diritto ai benefici penitenziari, voluta dalla foga giustizialista dei M5s, costituisce un segnale inequivoco di un nuovo corso di piena valorizzazione dei principi indicati nella Carta costituzionale. Una delle battaglie storiche di Forza Italia si avvia così al successo”. Si tratta di una modifica che rappresenta una battaglia storica di Forza Italia.

Ad attaccare il governo è proprio l’ex premier e leader del M5s: “Uscire dal carcere e ottenere benefici penitenziari sarà ora più facile per chi viene condannato per i più gravi reati contro la Pubblica Amministrazione – scrive Conte su facebook – In un Paese in cui il 90% delle truffe sono collegate ad appalti, mazzette e responsabilità erariali e amministrative nella Pubblica amministrazione il centrodestra crea praterie di impunità e indossa i guanti bianchi con chi inquina le istituzioni, mentre attacca con ferocia i più deboli, le famiglie che non ce la fanno e il ceto medio. Questa è l’Italia alla rovescia della Meloni: via il Reddito di cittadinanza, sì all’introduzione della Corruzione ed evasione di cittadinanza”.

Un altro emendamento annunciato da Forza Italia, firmato sempre da Zanettin, è stato ritirato e riguardava un altro cavallo di battaglia del partito sulla giustizia, l’impossibilità per i Pm di presentare ricorso contro la sentenza d’assoluzione di primo grado. Al posto della proposta di modifica Zanettin ha deciso di presentare un ordine del giorno il cui testo è stato concordato con il governo. Il testo dell’ordine del giorno recita: “Il Governo si impegna a valutare l’inserimento di una nuova disciplina delle impugnazioni, anche con riferimento all’inappellabilità da parte del pm delle sentenze di proscioglimento, in un prossimo provvedimento organico della materia, in conformità con il programma di Governo”.

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Nella foto in alto Silvio Berlusconi e Pierantonio Zanettin al Senato