Economia

Ita, dopo lo stop del governo alla trattativa con Certares anche Msc si chiama fuori: “Non più interessata alla privatizzazione”

La partita è nelle mani del nuovo presidente Antonino Turicchi. Dopo il rinnovo del consiglio di amministrazione di Ita da parte del Tesoro, azionista unico, il neo presidente avrà le deleghe sulle operazioni strategiche e quindi sulla vendita della newco

Continuano i colpi di scena e i cambi di prospettiva nella privatizzazione di Ita, dossier ora nelle mani del nuovo presidente Antonino Turicchi. Adesso è Msc, il leader crocieristico mondiale, a sfilarsi dalla partita, riaperta circa tre settimane fa dal Tesoro a nuova gestione Giorgetti con la fine della trattativa in esclusiva con il consorzio Certares, che oltre al fondo americano comprende la compagnia Air France-Klm.

Il gruppo che fa capo aGianluigi Aponte, che a maggio insieme a Lufthansa aveva presentato un’offerta non vincolante, ha fatto sapere di aver già informato le autorità competenti di non essere più interessato a partecipare alla privatizzazione di Ita Airways, “non ravvisandone le condizioni nell’attuale procedura”.

La partita è ora nelle mani del nuovo presidente Antonino Turicchi. Dopo il rinnovo del consiglio di amministrazione di Ita da parte del Tesoro, azionista unico, il neo presidente avrà le deleghe sulle operazioni strategiche e quindi sulla vendita della newco, oltre a quelle sul settore finance, legale, su comunicazione e rapporti istituzionali. Turicchi prende il posto di Alfredo Altavilla contro cui il Tesoro si “riserva” di prendere eventuali azioni legali, dopo essere stato revocato.

Da sempre gli stessi vertici di Ita hanno spiegato che per stare in piedi la compagnia ha bisogno di un partner internazionale. Resta da vedere se Lufthansa sarà disponibile ad andare avanti da sola. A marzo l’ad Carsten Spohr aveva aperto alla possibilità di un ingresso diretto nell’azionariato.

Nei giorni scorsi era emerso che Gianluigi Aponte, 82 anni, è tra gli indagati in un fascicolo aperto dalla procura di Napoli su una serie di episodi di corruzione legati alle concessioni marittime. Ad Aponte gli inquirenti contestano la corruzione e il traffico di influenze in concorso.