La7

Ucraina, lite tra lo storico Cardini e Cappellini. Formigli cerca di calmarli: “Non fate troppo le signorine”. E Boldrini lo riprende

Bagarre a “Piazzapulita” (La7) tra lo storico Franco Cardini e il giornalista di Repubblica Stefano Cappellini sulla guerra in Ucraina. Il nodo del dibattito in studio verte sugli audio di Berlusconi, riguardo ai quali Cardini dissente dalla definizione di “ricostruzione putiniana” data dal conduttore Corrado Formigli.
“Mi sembrano sicuramente una ricostruzione confusa e lacunosa – osserva lo storico – però ci sono dei dati di fatto. C’è il dato di fatto che la guerra non è cominciata nel 2022, ma almeno nel 2014. Certo, l’Ucraina non ha invaso la Russia, ma è accaduto il contrario. Non dimentichiamo però le gravissime cose accadute nel 2014, a cominciare dallo spaventoso eccidio di Odessa, per il quale si cercò di accusare i russi, salvo poi scoprire che c’entrava perfino la malavita georgiana. Dopodiché ci sono stati i due tentativi del trattato di Minsk, che sono stati disattesi, ritengo prevalentemente, se non totalmente, per colpa dell’Ucraina”.

Cardini cita il suo libro “Ucraina 2022. La storia in pericolo”, scritto con Fabio Mini e Marina Montesano, e contenente saggi di vari autori, come Francesco Borgonovo (presente in studio), Massimo Cacciari, Luciano Canfora, Moni Ovadia. “In questo libro – spiega lo storico – abbiamo cercato di ristabilire la verità. L’abbiamo mandato gratuitamente in 100 copie anche alle principali testate, incluse quelle televisive. Nessuna citazione. Niente, il silenzio. È passata invece la vulgata secondo cui Zelensky ha tutte le ragioni e agisce in totale libertà. Sì, è vero, gli danno armi sofisticatissime e quindi anche gli istruttori, altrimenti Zelensky quelle armi se le frigge. Ma non c’è altro”.
Cappellini insorge: “Ma che c’entra, anche noi mandiamo le armi”.
Cardini sbotta: “Lei ha parlato, io non l’ho interrotta. Mi faccia il piacere di fare lo stesso”.

Cappellini si scusa, ma la querelle riesplode alcuni minuti dopo e Cardini ribadisce: “Mi faccia il piacere di stare zitto”.
“No, lei deve stare calmo”, ribatte Cappellini.
Formigli tenta di sedare il dibattito con una battuta: “Vi prego, non fate troppo le signorine“.
E stavolta a protestare è Laura Boldrini: “Questa frase sessista non si può dire“.
Nel frattempo, Borgonovo se la ride e commenta: “Che momento meraviglioso: Formigli rimproverato da Boldrini. Grazie per avermi invitato“.
Ma anche lui viene bacchettato dall’ex presidente della Camera: “Borgonovo, non faccia lo spiritoso. La smetta, su”.