Mondo

L’ambasciatore russo Razov a Porta a Porta: “È Kiev che non vuole negoziare”. Poi: “La vostra instabilità è il segno della vostra stabilità”

"Vladimir Putin il 30 settembre ha detto che difenderemo il nostro territorio con tutte le nostre forze a disposizione. Tutto il resto sono speculazioni dei partner occidentali e dei media" ha detto il diplomatico

“Nessuna minaccia nucleare” e sulla questione gas l’interruzione delle forniture è stata una scelta europea. L’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov a Porta a Porta, nel corso della registrazione della puntata che andrà in onda giovedì sera su Rai 1, ha spiegato che non ci sarebbe un pericolo all’orizzonte ribadendo quello già detto nei giorni scorsi dallo stesso Putin. “Non vi è alcuna minaccia e alcun ricatto nucleare da parte della Russia. Vladimir Putin il 30 settembre ha detto che difenderemo il nostro territorio con tutte le nostre forze a disposizione. Tutto il resto sono speculazioni dei partner occidentali e dei media“. Il richiamo implicito è alla dottrina della deterrenza russa che prevede l’uso dell’atomica solo in particolari condizioni tra cui la violazione della sovranità.

E proprio su quelli che la Russia ora ritiene sui territori il diplomatico ribadisce: “Non c’è stata alcuna annessione, noi la chiamiamo adesione”. Razov ha aggiunto che “secondo le carte Onu è sancito il principio della possibilità di autodeterminazione dei popoli, che hanno votato un referendum democratico, ed il 99% si è espresso per l’adesione”. Inoltre, “per 8 anni sono morte migliaia di persone nel Donbass”. Mosca. Intanto sul fronte diplomatico è tutto fermo. Vladimir Putin ha già detto che la Russia “è favore di un cessate il fuoco e di sedersi a un tavolo negoziale. Ma qualche giorno dopo Zelensky ha emanato un decreto che dice che l’Ucraina non condurrà negoziati con Putin. Finché sarà lui presidente Kiev non negozierà. “Evidentemente dobbiamo aspettare un cambio di vedute da parte del presidente ucraino o il cambio del presidente” ha detto l’ambasciatore.

Sulla questione gas il diplomatico offre la solita versione di Mosca: “Non so quale sia il problema col gas russo. Per 50 anni abbiamo fornito gas all’Europa e all’Italia senza problemi. Eravamo pronti a continuare a fornirlo ma l’Italia e gli alleati hanno deciso di liberarsi dalla dipendenza energetica russa. Non è stata una nostra scelta”. E a proposito dei danni al Nord Stream, con Mosca indiziata di aver portato a termine una operazione di sabotaggio, Razov ha definito “la speculazione sul sabotaggio di un proprio gasdotto” da parte della Russia come il frutto della “propaganda russofoba”. Ma “le garantisco che non abbiamo degli idioti”. Razov ironizza sui risultati elettorali: “Il governo italiano che si sta formando sarà il settimo durante il mio mandato. La vostra instabilità è il segno della vostra stabilità”. Poi ha aggiunto: “Ogni giorno sfoglio i principali giornali italiani e le fake news sono la cosa più leggera di quanto viene pubblicato”.