Fatti a motore

Bosch, il volume d’affari lievita. E per il futuro elettromobilità, software e carburanti sintetici

Il 2021 si è chiuso con una crescita del 20%, mentre nei prossimi tre anni sono previsti investimenti per 3 miliardi di euro su elettrificazione e idrogeno. "Ma continueremo a sviluppare soluzioni che rendano i motori a combustione diesel e benzina sempre più efficienti e puliti", ha dichiarato Camillo Mazza, responsabile della divisione italiana automotive dell'azienda

Per la multinazionale tedesca, l’anno 2021 si traduce in 2,4 miliardi di euro di volume d’affari, con una crescita del 20% sull’anno precedente. A crescere è stata soprattutto la divisione automotive, quella dedicata alle soluzioni (intese come prodotti ma anche servizi) per la mobilità alternativa, su cui Bosch sta investendo e puntando sempre di più: “entro il 2025 ci aspettiamo un fatturato di oltre 5 miliardi di euro nella componentistica di elettromobilità” ha detto Camillo Mazza, responsabile di Bosch Automotive per l’Italia, nel corso della conferenza annuale di bilancio, “siamo cresciuti più in fretta del mercato”. Tanto che, nel 2021, per la prima volta, il settore dell’elettromobilità di Bosch ha segnato il record di oltre 10 miliardi di euro di ordini.

Nella prospettiva della multinazionale non c’è possibilità di raggiungere una neutralità in termini di CO2 senza avere l’idrogeno come “vettore energetico”, come ha spiegato Renato Lastaria, General Manager del Gruppo Bosch in Italia. Il fatto di investire in soluzioni elettrificate, full electric e a idrogeno – si parla di 3 miliardi di euro per i prossimi tre anni –, però, non allontana l’azienda dall’idea che per i motori endotermici un’altra forma, sostenibile ed efficiente, sia possibile e valida, nel processo di transizione ecologica.

“Continueremo anche nei prossimi anni, per l’Europa e per il resto del mondo, a sviluppare soluzioni che rendano i motori a combustione diesel e benzina sempre più efficienti e puliti”, ha proseguito Mazza, commentando così la decisione dell’UE di bloccare la produzione di veicoli con motori tradizionali entro il 2035, “continueremo a supportare i nostri clienti in questa direzione, utilizzando delle soluzioni alternative di carburanti CO2 neutral, come quelli sintetici”.

L’ambito che, invece, Bosch ha dichiarato di voler esplorare nei prossimi anni – sempre restando nel perimetro del settore automotive – è quello dei software e dei servizi, al punto da inserirlo tra i cinque pilastri della propria strategia di mobilità, insieme ai concetti di personalizzazione, connessione, automazione ed elettrificazione del veicolo. Si tratterà quindi di sviluppare, per la prima volta, soluzioni software specifiche e verticali che siano indipendenti rispetto all’hardware, pur non abbandonando lo sviluppo della componentistica combinata.