Fatti a motore

Lambretta, da Brighton al Fuorisalone di Milano. Il ritorno di un mito

Il nuovo proprietario olandese, Walter Julius Albert Scheffrahn, dopo l'Asia vuole reintrodurre lo storico brand anche in Europa. Due i modelli di punta mostrati alla kermese meneghina: G-Special G 350 e X300

Da lunedì 6 giugno c’è l’incredibile voglia di rivedere “Quadrophenia”, il film del 1979 ambientato nel 1964 nell’Inghilterra divisa tra Mods e Rockers. Colpa di Mister Lambretta, l’olandese Walter Julius Albert Scheffrahn, nato ad Amsterdam proprio nel 1964, quando sul celebre lungomare di Brighton se le davano di santa ragione i Rockers, in moto e giubbotto di pelle, e i Mods in scooter e parka. Scheffrahn sta cercando di rilanciare in grande stile il marchio Lambretta e in occasione del meneghino fuorisalone del mobile – nello splendido chiostro di San Simpliciano a Brera – ha esibito vecchie e nuove rappresentanti del brand scooteristico nato a Milano, come costola della Innocenti, nel lontano 1947.

In “Quadrophenia” il protagonista Jimmy Cooper (interpretato da Phil Daniels) guidava una “leccatissima” Lambretta Li150 serie 3. Tra i Mods c’erano lambrettisti e vespisti (Ace, interpretato da un giovanissimo Sting, troneggiava algido su una Vespa GS 150) e andavano d’accordo, mentre i due brand si sono dati battaglia per decenni. La Lambretta ha vissuto vicende societarie complicate e commercialmente ha passato momenti difficili. Ora però lo spilungone olandese Scheffrahn, che assomiglia un po’ a Rutger Hauer e un po’ a Mario Cipolllini, prova a insidiare di nuovo gli storici rivali della Piaggio, con l’obiettivo di far nascere nuove generazioni di lambrettisti. Attratti dalla ricca storia passata del brand ma anche attenti alla tecnica e alla performance.

Già presente in forma massiccia in Asia, a cominciare dalla Thailandia, la Lambretta intende tornare seriamente all’assalto in Europa con i due prossimi modelli più prestanti e costosetti, entrambi in vendita in Italia a fine anno o giù di lì. L’ammiraglia è la G-Special G 350, già vista all’Eicma del 2019, quando si chiamava G 325. La pandemia ne ha rallentato l’arrivo e nel frattempo lo scooter ha aumentato cilindrata e modificato il nome.

Disegnata dallo stesso Scheffrahn e da Peter Baselin, è il simbolo dell’operazione rilancio: look che fa l’occhiolino al passato (telaio monoscocca in acciaio, faro anteriore esagonale e pannelli laterali intercambiabili), tipicamente “long and low” (lunga e bassa), ma con un motore capace di portarla ai 140 orari, il doppio Abs, i fari full led, otre che la classica sospensione davanti col braccio oscillante a ruota tirata. Belloccia e caruccia: costerà infatti intorno ai 7.200 euro.

Più modernella e con il compito di catturare nuovi adepti attenti anche al design attuale si presenta la X300. L’eclettico Scheffrahn l’ha voluta con le fiancate spigolose, dette “a diamante”, e un faro posteriore gigantesco e a cannette. Sarà un po’ meno classica e un po’ meno veloce (130 all’ora di punta) della sorellona e costerà meno, con un listino previsto sotto i 6 mila euro.

Sono attese entrambe con curiosità alla prova del mercato. Nell’attesa, tirate fuori dall’armadio tutte le vecchie Fred Perry (la tipica polo dei Mods), rivedetevi – o vedetevi per la prima volta! – “Quadrophenia”, ascoltate gli Who. Alla presentazione abbiamo inconsapevolmente violato il dress-code (come parecchi dei presenti), indossando tuttavia una Fred Perry made in England con almeno trent’anni sul gobbo. E invece che a Brera avremmo voluto essere a Brighton, in sella a una Lambretta, senza casco e, sperabilmente, senza i Rockers in Harley a prenderci a mazzate.