“Mi è stato chiesto di proporre un ribasso economico e non l’ho fatto. Non è una questione di orgoglio, ma di rispetto". È la storia dell'addetto stampa della città più popolata della Bergamasca in mano alla Lega. Il sindaco ribatte: "Agito con trasparenza nel rispetto delle regole"
Lavorava per il Comune da cinque anni e mezzo e quando gli è stato chiesto, di fatto, di ridursi lo stipendio, ha rifiutato. Così la comunicazione della città più popolata in mano alla Lega, nella Bergamasca, cioè Treviglio, è passata a una società di Napoli, che si è aggiudicata il bando, chiuso all’inizio della settimana scorsa, al massimo ribasso. È la storia che ha coinvolto Roberto Conti, per quasi sei anni addetto stampa dell’amministrazione guidata dal leghista Juri Imeri. Dopo la lunga collaborazione – apprezzata tanto da destra quanto da sinistra – Conti, che vive nel centro da 30mila abitanti a 20 chilometri da Bergamo, ha partecipato al bando: “L’ho fatto, ma ho perso“. E il motivo è presto detto: “Mi è stato chiesto di proporre un ribasso economico e non l’ho fatto. Avrei dovuto fare le stesse cose con uno stipendio inferiore. Non me la sono sentita dopo cinque anni e mezzo di collaborazione. Non è questione di orgoglio, ma di rispetto“. Ora “c’è amarezza, perché dopo sei anni speravo di essere trattato diversamente. Treviglio è casa mia, qui sono nato e cresciuto. La gara al massimo ribasso? Penso che non avrebbe fatto piacere a nessun giornalista”.
Così il vecchio addetto stampa è stato rimpiazzato dalla società partenopea Bucaneve – lo slogan “Prima il Nord”, d’altra parte, è stato chiuso in soffitta da tempo – che fa sapere di aver già individuato “una persona della zona”. Persona che percepirà un salario inferiore rispetto al predecessore. “La scelta dell’amministrazione mi ha spiazzato”, racconta Erik Molteni, consigliere del Pd, recordman di preferenze alle elezioni dello scorso anno e già candidato sindaco nel 2016 (sconfitto proprio da Imeri). “Qui c’è stato un ribasso, ma io, da amministratore, avrei fatto l’esatto opposto: visto che l’addetto stampa aveva già lavorato per il nostro Comune, sarei partito da una base più alta“. Per Molteni la vicenda “rispecchia le ‘logiche’ di mercato che spesso danneggiano i giovani, la loro dignità e professionalità”.