Cultura

Più di un mese di programmazione e 145 eventi: torna il Campania Teatro Festival (in versione ‘green’). Da Elio Germano a Baricco: il programma

In programma dal 10 giugno al 12 luglio, la rassegna vedrà alternarsi eventi di prosa nazionale, internazionale, musica e danza. Ma anche importanti eventi cinematografici e legati alla letteratura. Impegnati oltre 1700 lavoratori dello spettacolo che "attendono ancora una legislazione che ne riconosca i diritti"

Trentatré giorni di programmazione, 145 eventi e oltre 1700 lavoratori dello spettacolo impegnati. Questo e molto di più è la quindicesima edizione del Campania Teatro Festival, la rassegna in programma dal 10 giugno al 12 luglio in alcuni dei luoghi più suggestivi della regione del sud Italia. Il maxi-evento, articolato in nove diverse sezioni quest’anno sarà all’insegna del “green”: saranno usati materiali riciclabili per i supporti promozionali, ridotti i consumi ed emissioni di CO2, sarà gradualmente eliminato il materiale plastico e l’impiego della carta e verrà usata la mobilità elettrica oltre a promuovere il car pooling e il car sharing.

Nove in tutto le sezioni di cultura nazionale e internazionale che accompagneranno gli spettatori del Festival, spesso con debutti assoluti e nazionali, rendendo così la rassegna un’autentica vetrina, anteprima degli eventi futuri del panorama teatrale. Chi parteciperà al Festival, che si articolerà tra Capodimonte, Pompei, Salerno, Caserta, Napoli e altre località campane, potrà godere di diverse discipline: prosa nazionale e internazionale, danza, osservatorio, sportOpera, musica, letteratura, cinema e progetti speciali. Il Festival, con i suoi 1700 lavoratori dello spettacolo impegnati, si propone anche di ridare linfa vitale a un settore “duramente penalizzato dalla pandemia” e che, sottolinea il comunicato di lancio dell’iniziativa, “attende ancora una legislazione che ne riconosca i diritti e un ruolo fondamentale per la crescita sociale”.

Sede principale del Festival è il Museo e Real Bosco di Capodimonte, con l’allestimento di quattro palchi nella cittadella teatrale, creata ad hoc per la manifestazione. L’artista Mimmo Paladino curerà l’immagine della rassegna, rendendo arte l’identità e l’anima del festival. Il prezzo sarà a portata di tasca: i biglietti andranno dai 5 agli 8 euro con ingresso gratuito per le fasce sociali più deboli. (QUI IL PROGRAMMA COMPLETO)

Per la sezione prosa internazionale si segnala lo spettacolo Smith & Wesson, scritto e diretto da Alessandro Baricco (in scena il 27 e 28 giugno in prima nazionale al Teatro Politeama): due personaggi che si incontrano nel 1902, ai piedi delle cascate del Niagara. Tom Smith passa il tempo ad annotare statistiche sulle future condizioni meteorologiche, mentre Jerry Wesson è un pescatore che recupera i corpi inghiottiti dalle rapide. Un giorno i due si imbattono in una giovane giornalista pronta a tutto per scovare lo scoop del secolo e che chiederà aiuto ai due per compiere un’impresa folle e straordinaria.

Tra i titoli dell’ampia rassegna di prosa Italiana ci sarà poi Filippo Timi, volto de I delitti del BarLume, che il 14 e 15 giugno porterà al Cortile della Reggia di Capodimonte il Cabaret delle piccole cose: piccole cose che, con ironia, raccontano la loro “piccola esistenza”, fatta di tragedie, peripezie, amori e istanti di felicità. Tra queste, la candelina cianfrusaglia, un rubinetto piagnone, l’ultima sigaretta prima di smettere di fumare, un sasso innamorato di un altro sasso ma senza bocca per baciarlo.

Paolo Hendel, invece, con la sua proverbiale comicità racconterà la genesi del suo La Giovinezza è Sopravvalutata, scritto da Hendel e Marco Vicari con la regia di Gioele Dix, in scena il 15 giugno al Giardino Paesaggistico di Porta Miano: “Tutto è iniziato il giorno in cui ho accompagnato mia madre novantenne dalla nuova geriatra. In sala d’attesa la mamma si fa portare in bagno dalla badante. Un attimo dopo la geriatra apre la porta del suo studio, mi vede e mi fa: ‘Prego, sta a lei…'”.

Elio Germano e Teho Teardo, con un debutto assoluto il 28 giugno, al cortile della Reggia di Capodimonte, portano in scena Il sogno di una cosa da Pier Paolo Pasolini (di Germano e Teardo) in una versione di parole e musica. “Pasolini ci parla con le voci delle persone che dall’Italia del secondo dopoguerra, stremate dalla povertà, sono scappate attraversando illegalmente il confine per andare in Jugoslavia, attratte dal comunismo e con la speranza di trovare un lavoro dignitoso e cibo per tutti – si legge nella nota – Vista oggi è una specie di rotta balcanica al contrario che attraversa il medesimo confine che attualmente i profughi in fuga percorrono per venire in Italia”.

Per la sezione musica da segnalare Ci vuole orecchio: Elio canta e recita Enzo Jannacci: lo spettacolo è in programma l’11 giugno ancora al Politeama. Ci sarà spazio poi per ricordare anche Ennio Morricone con un tributo portato in scena da Gilda Buttà, considerata interprete “ufficiale” del compositore e l’improvvisatore Cesare Picco (24 giugno, teatro Mercadante). E ancora, il 25 giugno, sempre al Mercadante, Luca Barbarossa porta in scena un racconto intimo e raffinato a una sola voce, Non perderti niente.

Tra i progetti speciali, andrà in scena a Capodimonte, sulla Terrazza della Palazzina dei Principi, “Il sogno reale. I Borbone di Napoli”, progetto di Ruggero Cappuccio, a cura di Marco Perillo: sette attori (Elena Bucci, Elio De Capitani, Cristina Donadio, Giovanni Esposito, Francesco Montanari, Chiara Muti e Stefania Rocca) interpretano sette racconti brevi, scritti da altrettanti narratori (Enrico Ianniello, Diego De Silva, Benedetta Palmieri, Alberto Rollo, Elisa Ruotolo, Giuseppina Torregrossa, Athos Zontini), ispirati all’interesse culturale e artistico per un’epoca in cui Napoli e il Sud Italia attraggono e producono riflessioni valide ancora oggi. Tra i media partner dell’evento, Rai Cultura, Rai 5 (che trasmetterà alcuni eventi della rassegna) e Rai Radio3.