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Lombardia, Consiglio regionale convocato solo per discutere dello spiedo bresciano. Caos in Aula, il M5s: “È questa la priorità della destra?”

Non si parla di carenza di medici, di un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti, né di disoccupazione o di caro energia. No, il Consiglio regionale della Lombardia viene convocato, oggi, martedì 24 maggio, per discutere di un unico progetto di legge. Quale? Rullo di tamburi, eccolo qui: “Disposizioni per la valorizzazione del piatto tipico ‘spiedo bresciano’ e di altri piatti tradizionali lombardi a base di selvaggina”. Sì, si parla del “tradizionale piatto del pranzo domenicale” a base principalmente di uccellini (le peppole, in testa), che – leggiamo dalla Rete – “deve cuocere molto lentamente, almeno quattro-cinque ore”. Il firmatario è il leghista Floriano Massardi che, ça va sans dire, viene dalla Valle Sabbia (Brescia).

E al Pirellone è tutto pronto per le grandi occasioni, tanto che a osservare i lavori ci sono ben 40 sindaci del Bresciano col tricolore bene in vista. Ma non solo. C’è anche Carlo Bravo, presidente dell’Associazione cacciatori lombardi, nel 2018 candidato proprio alle Regionali con Fratelli d’Italia (ma non eletto). Ma dietro la discussione sulla pietanza c’è dell’altro, perché il commercio della peppola è vietato per legge (ma la caccia è stata permessa, nel corso degli anni, grazie alle deroghe regionali). A un certo punto i consiglieri del Movimento 5 stelle espongono cartelli rivendicando le loro priorità, come l’occupazione giovanile, il salario minimo e la sicurezza sul lavoro e mostrando, per contrasto, “che la destra si occupa dello spiedo”. I consiglieri di maggioranza – in modo abbastanza irrituale – cercano di strappare loro i volantini dalle mani.

Ma non finisce qui. La tensione aumenta quando un amministratore locale presente tra il pubblico si rivolge ai 5 stelle definendoli “pagliacci”. “Sono arrivate minacce – dice un esponente del M5s, Raffaele Erba – valuteremo la querela”. Il consigliere pentastellato Marco Degli Angeli si scaglia contro i sindaci bresciani, accusandoli di fare una sorta di passerella al Pirellone: “Venite qui per le marchette, ma quando si parla di disabili dove siete?”. La seduta viene sospesa dopo l’intervento del consigliere Dino Alberti: “Oggi è una giornata triste, perché non siamo convocati per discutere dei problemi della Lombardia ma dello spiedo bresciano. Una legge, questa, che per stessa ammissione degli uffici legislativi regionali, è a rischio incostituzionalità perché in contrasto con la normativa statale e comunitaria. Desolante la presenza in Aula di circa 40 sindaci bresciani. Quando parliamo del depuratore del Garda vengono sempre i soliti quattro. Quando trattiamo della frana che minaccia i comuni sul lago d’Iseo non ho mai visto una tale mobilitazione“.

A protestare, fuori dal Pirellone, anche Europa Verde, guidata da Carlo Monguzzi: “Guerra, pandemia ed emergenza climatica non turbano il centrodestra che convoca una seduta di Consiglio regionale solo per approvare una legge per valorizzare la cultura dello spiedo bresciano. Chiederemo all’Unione europea di avviare un procedimento di infrazione verso la Regione per questa legge e al governo italiano di fermare questa follia”. Proposta di legge che, alla fine, viene approvata.

Video Ufficio stampa Movimento 5 stelle

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