Cronaca

Il prete esploratore Charles De Foucauld, il giornalista olandese e il primo beato indiano. Canonizzati 10 nuovi santi: ecco chi sono

La cerimonia in piazza San Pietro, presente anche Sergio Mattarella. Il Pontefice: "I nuovi santi ispirino soluzioni di dialogo specialmente nel cuore e nella mente di quanti ricoprono incarichi di grande responsabilità e sono chiamati a essere protagonisti di pace e non di guerra"

Decine di migliaia di fedeli in Piazza San Pietro hanno applaudito Papa Francesco, che la mattina del 15 maggio ha pronunciato la formula di canonizzazione dei dieci nuovi santi: quattro donne e sei uomini, si tratta di cinque italiani, tre francesi, un indiano e un olandese. In Piazza San Pietro era presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla guida della delegazione ufficiale italiana.

Tra i nuovi santi, i nomi che più spiccano sono quelli del religioso francese Charles de Foucauld (1858-1916), visconte di Pontbriand, esploratore del Sahara e studioso della lingua e cultura dei Tuareg, pioniere del dialogo con civiltà e fedi diverse. E del prete olandese Titus Brandsma (1881-1942), martire del nazismo, giornalista di testate cattoliche che non mancò di opporsi agli occupanti hitleriani e finì internato a Dachau, dove fu ucciso con un’iniezione di acido fenico. Una petizione promossa da alcuni giornalisti olandesi lo ha proposto al Papa come nuovo co-patrono della categoria, insieme a San Francesco di Sales. C’è anche il primo beato indiano, Lazzaro detto Devasahayam Pillai (1711-1752), ex ufficiale assassinato da un gruppo di soldati a causa della sua conversione al cristianesimo.

Gli altri sono tutti religiosi: i francesi Cesar De Bus (1544-1607), fondatore della Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana, e Marie Rivier (1768-1838), fondatrice delle Suore della Presentazione di Maria. Quindi i cinque italiani: il sacerdote bergamasco Luigi Maria Palazzolo (1827-1886), fondatore dell’Istituto delle Suore delle Poverelle; il prete napoletano Giustino Maria Russolillo (1891-1955), fondatore della Società delle Divine Vocazioni e della Congregazione delle Suore delle Divine Vocazioni; la piemontese morta in Uruguay Maria Francesca di Gesù Rubatto (1844-1904), fondatrice della Suore Terziarie Cappuccine di Loano; la palermitana Maria di Gesù Santocanale (1852-1923), fondatrice delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes; e la veneta Maria Domenica Mantovani (1862-1934), in religione Giuseppina dell’Immacolata, co-fondatrice e prima superiora dell’Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia.

Al termine della messa da Piazza San Pietro, il Pontefice ha concluso: “Questi santi hanno favorito la crescita spirituale e sociale nelle rispettive nazioni e anche dell’intera famiglia umana mentre tristemente nel mondo crescono le distanze, aumentano le tensioni, le guerre. I nuovi santi ispirino soluzioni di dialogo specialmente nel cuore e nella mente di quanti ricoprono incarichi di grande responsabilità e sono chiamati a essere protagonisti di pace e non di guerra”.

De Foucauld, comunicano le Acli – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani – in una nota a seguito della santificazione, visse tutta la sua esistenza “nel nascondimento e nell’umiltà, praticando le virtù dell’accoglienza e dell’amicizia oltre le divisioni religiose, al punto che, alla notizia della sua morte, molti marabut ed imam islamici versarono lacrime e pregarono per la sua anima”. Le associazioni si sono dette da sempre legate in modo “non evidente ma solido” con la spiritualità di Charles de Foucauld e dei suoi seguaci che, si legge, ” vivono dispersi nel mondo senza fare proselitismo, vivendo del lavoro delle loro mani e mescolandosi in amicizia a donne e uomini di ogni etnia e religione, specialmente i piccoli e i poveri”.