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Giornalista di al-Jazeera uccisa, la collega: “C’era l’intenzione di spararle, sapevano chi fosse. Al funerale tolte le sue foto e bandiere palestinesi”

Mercolediì un proiettile ha ucciso la giornalista di Al Jazeera, Shireen Abu Akleh, mentre stavo lavorando nei pressi del campo rifugiati di Jenin in Cisgiordania. Un fatto che è culminato ieri con le violenze nei confronti dei palestinesi durante il corteo funebre della donna. “L’ultima volta che l’ho vista era un mese fa a Gerusalemme Est e mi chiedeva come sia possibile che alcuni Paesi della Nato parlino dell’occupazione russa, senza pensare a quella israeliana“, racconta la corrispondente di guerra per Al Jazeera, Hoda Abdel-Hamid. “Quella mattina era appena arrivata, era famosissima. C’era l’intenzione di sparare ai giornalisti”, ha continuato. Sui fatti registrati ieri al funerale ha detto: “Mi sono chiesta se si rendessero conto che fossero in diretta mondiale. Arrivare a quel livello di brutalità non è possibile. Ai palestinesi sono state tolte le immagini di Shireen e le bandiere palestinesi. Saranno giorni difficili, questo è sicuro”.