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Doccia fredda sui mercati, l’inflazione Usa scende meno delle previsioni e si ferma all’8,3% in aprile

Il dato in contrasto con le previsioni ha causato immediate reazioni sui mercati. Se l'inflazione scende meno del previsto l'azione delle banche centrali deve farsi più energica, riducendo più velocemente la quantità di denaro in circolazione a danno dei mercati. La situazione si è nuovamente capovolta dopo l'apertura, positiva, degli indici statunitensi. "L’inflazione è troppo alta, a livelli inaccettabili", ha affermato il presidente Joe Biden commentando i dati

Scende, ma meno del previsto, l’inflazione statunitensi. In aprile il rialzo dei prezzi rispetto allo stesso mese del 2021 è stato dell’ 8,3% contro l’8,5% di marzo. Gli esperti si attendevano però un calo fino all’8,1% per effetto della stretta monetaria avviata dalla banca centrale. La Federal Reserve ha alzato il costo del denaro di mezzo punto e un rialzo analogo dovrebbe essere attuato il prossimo giugno. Rispetto a marzo 2022 i prezzi sono saliti in media dello 0,3% di nuovo spinti dai forti rincari dei beni energetici. Al netto delle componenti più volatili (ossia prezzi alimentari e, appunto, emergia) l’inflazione si colloca al 6,2%.

“L’inflazione è troppo alta, a livelli inaccettabili”, ha affermato il presidente Joe Biden commentando i dati . “Anche se non interferirei mai con l’indipendenza della Fed, ritengo che abbiamo un’economia e un mercato del lavoro forti e sono d’accordo con Powell sul fatto che la minaccia numero uno è l’inflazione. Ho fiducia nella Fed che farà il suo lavoro”, ha aggiunto Biden.

Il dato in contrasto con le previsioni ha causato immediate reazioni su borse e monete. Se l’inflazione scende meno del previsto l’azione delle banche centrali deve farsi più energica, riducendo più velocemente la quantità di denaro in circolazione a danno dei mercati. L’indice Eurostoxx 50 che raggruppa le principali 50 aziende quotate dell’area euro ha azzerato i guadagni di giornata dopo essere arrivata a guadagnare l’1,5%. Rialzi azzerati anche per l’euro nel cambio con il dollaro. Il bitcoin, da giorni sotto forte pressione, è tornato sotto i 30mila dollari fino a 29.248 per poi recuperare. La situazione si è nuovamente capovolta dopo l’apertura, positiva, degli indici statunitensi.

Poco fa è stato diffuso anche il dato sull’inflazione in Brasile salita al 12,3%, livello più alto dall’ottobre 2003. Con otto mesi consecutivi di inflazione al di sopra della doppia cifra, è quindi probabile un nuovo aumento dei tassi di interesse del paese , attualmente al 12,75%.