Società

Anziani e spot tv ingannevoli: perché approfittarsi della salute di cittadini indifesi?

Faccio il medico da 41 anni e gioco a golf da 25. Ho quindi sia l’età che la traumatologia sportiva per avere dolori alle mani che sono distribuiti equamente. Metto un tutore notturno consigliatomi dal mio amico e collega esperto della mano. Ma non tutti possono avere la fortuna che ho io e spesso entrano in quella rete di consigli di amici o di pubblicità televisive ingannevoli o, quanto meno, non chiare. Se poi a tutto ciò si aggiunge una età molto maggiore della mia è facile voler provare a tutti i costi a limitare il dolore e la disabilità. Senza chiedere aiuto.

E’ ciò che è successo ad un signore di 88 anni, che io conosco bene, che ha visto una pubblicità televisiva che gli ha fatto sperare di risolvere brillantemente il suo dolore forse dovuto ad una infiammazione su base artrosica simile alla mia. Ha chiamato il numero in sovraimpressione e si è materializzato in pochi giorni un venditore molto convincente. Il costo del prodotto, abilmente non evidente nel sito e nemmeno comunicato al telefono, è di 2700 euro per degli ultrasuoni “domestici”. Mica spiccioli! L’apparecchio è arrivato, è stato pagato e dopo qualche giorno la sorpresa; il dolore persisteva nonostante le sedute scrupolose. Finalmente il padre lo ha detto alla figlia che ha provveduto a “fermare il tempo” per quel diritto di recesso entro i 14 giorni dal ricevimento.

Attenzione, in questa storia di provincia non c’è nulla di illegale. C’è un venditore e un acquirente che nessuno ha obbligato a comprare il prodotto. Ma quando si tratta di salute, di dolore e di inabilità tutti dovremmo essere più buoni. Forse basterebbe che ogni apparecchio elettromedicale, come viene indicato nelle spiegazioni, sia prescritto da uno specialista – oppure non si può acquistare. Forse basterebbe aiutare un signore anziano che, prima di agire, non ha chiesto né alla figlia né al suo medico di fiducia. Ha sperato, a carissimo prezzo, e la speranza è svanita presto. Se avesse chiesto avrebbe scoperto di poter provare quella terapia con qualche seduta, anche pagandola, ma senza svenarsi.

Nella Casa di Cura San Camillo di Milano, non di un piccolo centro di provincia, dove lavoro dal 1981 una seduta costa 24 euro e con cinque sedute si capisce se il soggetto ottiene benefici duraturi. Indubbiamente più scomodo doversi spostare da casa, ma si può usare anche un autista e avere comunque il tempo e i soldi residui per fare un bellissimo regalo all’unico nipote.

Non approfittatevi della salute e della malattia di cittadini indifesi. Sarete peggio dei peggiori politici che la vogliono gestire senza avere alcuna competenza. Non approfittatevene soprattutto in questo periodo in cui, con la pandemia e la guerra, tante persone non hanno la disponibilità economica per curarsi. Siate onesti, sarete liberi. Meditate gente.