Economia & Lobby

Addizionali Irpef e tassa imbarco, rischio aumenti in 23 città tra cui Milano, Genova, Napoli, Torino e Palermo

Il dl aiuti prevede la possibilità per i sindaci con alti deficit o fortemente indebitati di aumentare le aliquote o introdurre una tassa di imbarco. Nell'elenco delle città con i deficit più alti ci sono Napoli (2.674 euro ad abitante), Reggio Calabria (1.959), Salerno (1.562) e Chieti (1.509)

L’ultimo decreto legge aiuti approvato dal Consiglio dei ministri di giovedì scorso prevede anche la possibilità di aumentare le addizionali Irpef oltre i limiti nazionali per i capoluoghi con un deficit superiore ai 500 euro per cittadino. Inoltre quelli dove il debito superano i mille euro pro capite potrebbero anche aggiungere una tassa di 2 euro per chi si imbarca in porti o aeroporti. Il decreto si limita a dare ai sindaci questa facoltà, senza imporla. La norma concede 60 giorni di tempo ai comuni per la scelta, se si accetta di firmare il “patto per risanamento” l’addizionale deve salire almeno del 2 per mille. Gli aumenti non sono quindi scontati, tuttavia, secondo un’elaborazione de Il Sole 24 Ore sarebbero 23 le grandi città dove il ritocco potrebbe scattare coinvolgendo fino a 4,5 milioni di contribuenti.

Nell’elenco delle città con i deficit più alti ci sono Napoli (2.674 euro ad abitante), Reggio Calabria (1.959), Salerno (1.562) e Chieti (1.509). Seguono Potenza, Rieti, Torino, Vibo Valentia, Palermo, Lecce, Catanzaro, Andria, Alessandria, Avellino, Agrigento, Frosinone, Brindisi, Nuoro, tutti con valori sopra i 500 euro pro capite che offrono quindi l‘opzione del ritocco. Quanto ai debiti quelli più consistenti sono Milano (2.555 a testa), Genova (1.917), Firenze (1.338), Catania (1.108) e Venezia (1.040). Attualmente l’addizionale comunale è pari all’8 per mille a Milano, Genova, Palermo, Napoli e Torino. Sale allo 0,9 per mille a Roma