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Atlantia, Possetti (Comitato vittime Morandi): “Il fondo Blackstone sarà socio di Cdp in Aspi e socio dei Benetton. Lascia sbigottiti”

Dopo l'annuncio dell'opa la presidente del comitato Ricordo vittime commenta: "Nulla di vietato ovviamente, ma sicuramente un po' singolare. Con che fondi chi paghi cosa sarebbe anche interessante capirlo, ma non siamo all’altezza". Il riferimento è al fatto che Atlantia sta per incassare 8 miliardi vendendo Autostrade al consorzio guidato dalla pubblica Cassa depositi e prestiti con la stessa Blackstone e il fondo australiano Macquarie

Il comitato dei familiari delle vittime del ponte Morandi, tramite la presidente Egle Possetti, esprime sbigottimento per l’operazione che vede la famiglia Benetton alleata con il fondo Blackstone nell’opa che punta a conquistare il controllo di Atlantia per delistarla. “Pur sperando ancora in un miracolo rispetto all’acquisizione di Aspi a prezzo esorbitante da parte della cordata Cdp (pubblica), Blackstone e Macquarie (fondi privati) riteniamo singolare la situazione che potrebbe delinearsi”, scrive in una nota la presidente del comitato Ricordo vittime del ponte Morandi.

“La famiglia Benetton infatti – spiega Possetti nella nota – potrebbe acquisire insieme al fondo Blackstone il completo controllo di Atlantia. Questo fondo si troverebbe quindi a essere socio di ente pubblico nella gestione autostradale Aspi e socio della famiglia Benetton in Atlantia. Nulla di vietato ovviamente, ma sicuramente un po’ singolare. Con che fondi chi paghi cosa sarebbe anche interessante capirlo, ma non siamo all’altezza”, scrive Possetti. Il riferimento è al fatto che Atlantia sta per incassare 8 miliardi vendendo Aspi al consorzio guidato dalla pubblica Cassa depositi e prestiti con la stessa Blackstone e il fondo australiano Macquarie.

Come ha spiegato oggi Il Fatto Quotidiano, se l’Opa andrà in porto i Benetton saliranno al 60% di Atlantia e, delistandola, avranno mani libere per spartirsi l’incasso. “Non siamo infatti esperti di finanza”, continua Possetti, “ma questi giochi, in questo mondo finanziario che domina gli interessi delle popolazioni mondiali, questo mondo che trova spesso il modo di guadagnare sulle disgrazie di tutti i tipi ci lascia sbigottiti. Ci lascia anche oltremodo perplessi il fatto che funzionari pubblici che hanno rivestito incarichi delicati possano passare in società private con importanti interessi in gioco. Vorremmo che il nostro legislatore potesse essere illuminato e scrivesse norme rigide di tutela degli interessi pubblici. Vorremmo – conclude – che i nostri cari non si rivoltassero ancora nella tomba. Purtroppo per ora non hanno pace”.