Lobby

Guerra Russia-Ucraina, Renault sospende le attività a Mosca dopo le accuse di Zelensky al parlamento francese

Il gruppo è presente sul posto in particolare con la filiale AvtoVAZ che aveva già sospeso una parte della produzione a metà marzo a causa della penuria di componenti. Proprio due giorni fa era stata annunciata la ripresa del lavoro nello stabilimento nella capitale.

Il Consiglio di amministrazione del Gruppo Renault si è riunito oggi e ha decretato che “le attività dello stabilimento Renault di Mosca sono sospese dalla data odierna. Il Gruppo sta valutando le possibili opzioni sulla sua partecipazione in Avtovaz, agendo responsabilmente nei confronti dei 45.000 dipendenti in Russia”. La decisione di Renault arriva dopo le parole di Volodymyr Zelensky contro diversi gruppi francesi, tra cui la casa automobilistica, accusati di fare da sponsor alla guerra in Ucraina. “Le aziende francesi – ha detto il leader di Kiev nel suo intervento in videocollegamento al Parlamento di Parigi – devono lasciare il mercato russo. Renault, Auchan, Leroy Merlin e altri devono cessare di essere sponsor della macchina da guerra della Russia”. E ancora: “Devono smettere di finanziare l’assassinio di donne e bambini, di finanziare lo stupro. Tutti ricorderanno che i valori contano più dei profitti”.

Renault – tra i marchi simbolo della Francia, di cui lo Stato è principale azionista – aveva confermato proprio ieri la riapertura del suo stabilimento di Mosca dove la produzione è regolarmente ripresa. L’azienda aveva sospeso la produzione nell’impianto il mese scorso, spiegando la decisione con i problemi logistici sorti dopo l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Vladimir Putin. La Russia, del resto, è il secondo mercato del gruppo automobilistico dopo l’Europa. Il costruttore è presente sul posto in particolare con la filiale AvtoVAZ, che ha sospeso una parte della produzione a metà marzo a causa della penuria di componenti per le sanzioni occidentali contro Mosca.

Anche Leroy Merlin è molto presente in Russia, il suo secondo mercato dopo la Francia, con 36.000 dipendenti in 107 ipermercati e 62 città. I dipendenti della celebre catena di bricolage in Ucraina hanno chiesto lunedì scorso al marchio francese di cessare le attività in Russia dopo il bombardamento di un loro punto vendita a Kiev. Diffusissima in Russia pure Auchan, con 231 supermercati per un fatturato di 3,2 miliardi di euro, oltre il 10% della sua attività globale.

Davanti ai parlamentari francesi, Zelensky ha anche fatto riferimento alle “rovine di Verdun” durante la Prima Guerra Mondiale per denunciare la spirale di morti e devastazioni perpetrate dall’esercito russo a Mariupol. Dopo essersi detto “riconoscente” per gli “sforzi” messi in campo da Emmanuel Macron, il leader ucraino ha invocato un maggiore sostegno della Francia per fermare quella che ha definito “una guerra contro la Libertà, l’Eguaglianza e la Fraternità”, in riferimento ai valori fondanti della République che, ha osservato Zelensky tra gli applausi dell’aula, “hanno reso l’Europa unita”.