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Federica Panicucci: “Ero la babysitter del figlio di Paolo Bonolis. I fan? Si attaccavano ai capelli”

La conduttrice di Mattino Cinque al Corriere: "Con Enzo Tortora feci scena muta: fu una vergogna totale e un gran dolore per l’idea di aver tradito la fiducia che mi aveva dato. Quel senso di frustrazione mi accompagnò per lungo tempo"

Federica Panicucci, nata a Cecina (Livorno) nel 1967, ha ripercorso sulle pagine del Corriere la propria carriera. Tutto – come spesso accade – è cominciato per caso, figlio di una scelta fortuita rivelatasi fondamentale. “Sembra piuttosto incredibile, però è stato davvero così: ho fatto da babysitter al primo figlio di Paolo Bonolis, Stefano. Aveva nove mesi, quando mi chiamavano badavo a lui”, ha esordito rivelando poi che il noto conduttore le dava 4mila lire l’ora. “Andavo a scuola e per me era un lavoretto – ha aggiunto -. Lui all’epoca faceva il conduttore di Bim Bum Bam. Una sera, mentre ero da lui, gli chiesi di poter accendere la tv per vedere il concorso di modelle The look of the Year, programma che in futuro avrei anche condotto. In quel momento mi disse: ‘Perché non provi anche tu a fare la modella?’. E mi diede l’indirizzo dell’agenzia che poco dopo mi fece fare il provino per Portobello (programma televisivo condotto da Enzo Tortora, ndr), fu un casting molto lungo che mi portò a essere scelta come una delle protagoniste del Centralone di Enzo Tortora, in quel famoso 20 febbraio 1987 in cui lui tornò in tv dopo le vicissitudini giudiziarie”.

E ancora ha aggiunto: “A Portobello, a capo del Centralone c’era Renée Longarini. Lei si occupava anche del momento dello sponsor. Una sera Enzo Tortora venne da me e mi disse che il giorno dopo lei sarebbe stata assente e mi chiese quindi di sostituirla. Dovevo imparare due frasi legate al concorso di una macchina. Due righe di numero che avevo studiato e ristudiato. In studio vennero anche i miei genitori, era un evento. Ero agitatissima. Una volta arrivato il momento in cui dovevo parlare un fotografo cominciò a scattare e andai nel pallone: scena muta. Avevo dimenticato tutto. Enzo Tortora mi venne in soccorso e mi salvò. Fu una vergogna totale e un gran dolore per l’idea di aver tradito la fiducia che mi aveva dato. Quel senso di frustrazione mi accompagnò per lungo tempo”.

Ancora televisione, la gavetta e gli studi e poi la svolta: il Festivalbar. “Non ero pronta. Ero terrorizzata, anche perché non avrei dovuto presentarlo io. Ma chi era stato scelto aveva avuto un imprevisto. Mi chiamò Vittorio Salvetti così presi la mia macchina, armata di stradario, alla volta di Ascoli Piceno. Nessuno mi aveva preparato al boato dei 30 mila in piazza: parlavo ma non riuscivo a sentirmi, fu una delle sensazioni più forti mai provate”, ha detto. Insieme a lei anche Amadeus, Fiorello e Jovanotti: “Ci siamo conosciuti lì, di fatto. Io bazzicavo Radio Deejay perché conducevo Smile, Unomania e a volte mi era capitato di intervistare alcuni di loro. Di quegli anni ricordo il grande divertimento e la spensieratezza che provavamo…”.

E ancora la conduttrice di Mattino Cinque ha aggiunto: “Oggi mi sento una persona centrata. Ho un compagno che mi ama e che amo (l’imprenditore Marco Bacini, ndr), il lavoro che sognavo e due figli meravigliosi che mi ricordano ogni giorno quanto sia straordinario vederli crescere”. Infine ha concluso: “Talvolta è necessario, anche se io faccio fatica a cambiare qualsiasi cosa. I cambiamenti mi provocano disagio, perfino se devo anche solo tagliare i capelli. E quindi spesso rimandavo, rimandavo e alla fine erano diventati così lunghi da identificarmi: chi è Federica Panicucci? Ah sì, quella con i capelli lunghi. Quando facevo le serate in discoteca capitava che i fan si attaccassero proprio ai capelli, era veramente complicato. Per anni sono stati un simbolo”.