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Guerra Russia-Ucraina, l’Ue chiede di attivare la protezione temporanea: “Garantire aiuto a chi fugge a prescindere dal colore della pelle”

La direttiva può restare in vigore per un anno ed è rinnovabile per al massimo un altro anno. Punta a "fornire protezione e diritti immediati". Fu varata nel 2001, all’indomani della guerra in Kosovo, e non è mai stata utilizzata

La Commissione europea propone di attivare la direttiva per la protezione temporanea per dare assistenza immediata alle persone in fuga dalla guerra in Ucraina. Agli sfollati sarà concesso un permesso di soggiorno e l’accesso all’istruzione e al mercato del lavoro. “Dall’invasione militare russa dell’Ucraina, oltre 650mila persone sono fuggite nei vicini Stati membri dell’Ue”, sottolinea Bruxelles. L’esecutivo comunitario presenta anche linee guida per una migliore gestione degli arrivi alle frontiere con l’Ucraina e raccomanda l’istituzione di “corsie speciali di sostegno di emergenza per incanalare gli aiuti umanitari”. La direttiva per la protezione temporanea, che finora non è mai stata attivata, fu varata nel 2001, all’indomani della guerra in Kosovo, e introduce un sistema di distribuzione su base volontaria per coloro che necessitano di protezione. La direttiva può restare in vigore per un anno ed è rinnovabile per al massimo un altro anno. La sua attivazione, proposta dalla Commissione europea o da uno Stato membro, deve poi essere adottata dal Consiglio a maggioranza qualificata. “L’Europa è al fianco di coloro che hanno bisogno di protezione. Tutti coloro che fuggono dalle bombe di Putin sono i benvenuti in Europa. Forniremo protezione a coloro che cercano riparo e aiuteremo coloro che cercano un modo sicuro per tornare a casa”, lo dice la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. “Ribadiremo sempre che le persone che stanno fuggendo dall’Ucraina dovrebbero avere accesso al sistema (di protezione) delle Nazioni Unite, indipendentemente dalla loro etnia o dal colore della loro pelle“. Ha specificato una funzionaria europea rispondendo a una domanda sulle notizie di discriminazioni che giungono dalle frontiere tra l’Ucraina e l’Ue.

“Data la natura straordinaria ed eccezionale” dell’attacco russo, la direttiva sulla protezione temporanea “offre la risposta adeguata alla situazione attuale”, spiega Bruxelles in una nota. L’attivazione della direttiva punta a “fornire protezione e diritti immediati“, inclusi i diritti di soggiorno, l’accesso al mercato del lavoro, l’accesso all’alloggio, l’assistenza sociale, l’assistenza medica o di altro tipo e i mezzi di sussistenza. Per i minori e gli adolescenti non accompagnati, la protezione temporanea conferisce il diritto alla tutela legale e all’accesso all’istruzione, punta a “ridurre la pressione sui sistemi nazionali di asilo creando uno status di protezione con una burocrazia ridotta” a rafforzare la “solidarietà e la condivisione delle responsabilità” tra gli Stati membri e a dare “ulteriore sostegno da parte delle agenzie dell’Ue: Frontex, Easo ed Europol”. Le linee guida sulla gestione delle frontiere prevedono una semplificazione dei controlli di frontiera, in particolare per determinate categorie di persone come i bambini, e una maggiore flessibilità per le condizioni di ingresso. Viene poi consentito l’attraversamento ai valichi di frontiera temporanei ‘extra’ rispetto ai valichi ufficiali. Prevista anche l’introduzione di disposizioni speciali per facilitare l’ingresso e l’uscita dei servizi di soccorso, della polizia e dei vigili del fuoco, anche per fornire assistenza medica, cibo e acqua alle persone in attesa di attraversare il confine. Gli sfollati dall’Ucraina possono inoltre portare effetti personali senza dazi doganali.