Cronaca

A Milano il presidio contro la guerra in Ucraina. I racconti di chi ha i parenti a Kiev: “Si temono attacchi peggiori, hanno preparato le cantine”

Il popolo della pace torna in piazza a Milano. Più di mille persone si sono radunate ai piedi di palazzo Marino per condannare l’attacco russo all’Ucraina, chiedendo la fine del conflitto e per dimostrare solidarietà al popolo ucraino, vittima dei bombardamenti ordinati da Putin. A organizzare la manifestazione Cgil, Cisl e Uil, Arci, Anpi e Acli, tutti uniti per il “No alla guerra”.

In piazza della Scala anche tanti ucraini; la Lombardia è, tra l’altro, la regione italiana con la comunità più numerosa di cittadini originari dell’Ucraina. Tanti occhi lucidi e tanta tristezza, raccolti intorno a una grande bandiera giallo-blu con il pensiero ai parenti e agli amici in patria. “Non è un film, è tutto vero quello che sta succedendo, dovete aiutarci”, grida una ragazza. Una donna, invece, racconta come sua figlia e i suoi parenti stanno vivendo queste ore di angoscia, chiusi insieme dentro casa mentre fuori continuano i bombardamenti. In tanti hanno anche difficoltà a contattare i loro cari che spesso si radunano nelle stazioni delle metropolitane, trasformate ormai in improvvisati rifugi anti bombe.

Anche il Consiglio comunale di Milano alle 18 ha sospeso per trenta minuti la seduta per permettere alle consigliere e ai consiglieri di partecipare alla manifestazione per una soluzione diplomatica della crisi russo-ucraina.