Musica

Elisa a FqMagazine: “Basta col capitalismo, mi schiero con gli ultimi. Cambiamo atteggiamento e ascoltiamo di più la fragilità umana”

Il capitalismo, l'ambiente, il rispetto per la libertà artistica e gli scontri in 25 anni di carriera per difenderla, la fiducia nelle nuove generazioni, il momento d'oro della musica italiana con Rkomi, Mahmood e Blanco. E ancora l'importanza della cultura contro l'ignoranza e la violenza e la bellezza di “perdere tempo”. Dopo tre anni Elisa torna alla musica con il doppio disco “Ritorno al Futuro / Back to the Future” (tra i più belli della sua carriera) e tante cose da dire 

I due dischi più personali, politici e ambientalisti, ma anche tra i più belli della sua carriera. Elisa ha fatto le cose in grande con il doppio progetto discografico in inglese e italiano “Ritorno al Futuro / Back to the Future”, già annunciato in anteprima il 21 dicembre 2020, durante la diretta con il talk “Programma” di FqMagazine.it. Duetti con Giorgia, Jovanotti, Elodie, Rkomi e Roshelle. Produzioni importanti di Mace, Venerus, Shablo, Don Joe, Michelangelo, Andrea Rigonat, Stevie Aiello, Dardust, Sixpm, Marz & Zef e le partecipazioni di Calcutta, Franco126, Davide Petrella, Takagi & Ketra e Andy dei Bluvertigo. “L’aspetto della collettività e della condivisione era ancora più importante e più centrale rispetto ad altre volte”, afferma Elisa che ha sfornato 25 brani inediti (27 nella versione digitale nelle piattaforme) di alta qualità, carica interpretativa e che confermano – qualora ce ne fosse ancora bisogno – che Elisa è uno dei talenti più preziosi italiani. Abbiamo incontrato la cantautrice nella sua Monfalcone, dove si sta riposando dopo il secondo posto ottenuto al Festival di Sanremo con “O forse sei tu” e il Premio Bigazzi per Migliore Composizione. Una lunga intervista senza giri di parole, sincera e viscerale in attesa del tour “che sarà organizzato in piena sicurezza e sostenibile”.

“BASTA CAPITALISMO, PIÙ SPAZIO ALL’AMBIENTE”
“Il fulcro di questi due dischi è la mia posizione contro un certo capitalismo, in cui io sono cresciuta, essendo nata nel ’77. Per tutti gli Anni 80 c’era una filosofia radicale alla corsa sfrenata, partita in massa dall’Occidente. Oggi tutto questo ha raggiunto un picco di crisi senza precedenti. Non tanto dal punto di vista economico quanto di identità degli essere umani. Cosa dobbiamo fare? Quali sono i valori che dobbiamo rincorrere? Sono tutti quesiti presenti in questo tempo. Domande che mi sono posta anche io. Per questo sono da sempre idealmente vicina ai temi come l’ambiente e la sostenibilità che io reputo centrali e importantissimi. Un dibattito che è emerso soprattutto in questi oltre due anni di pandemia. I temi ambientali oggi sono evidenti e condivisi ovunque e da tante persone. Dal punto di vista artistico mi sembrava opportuno alzare la voce ed è per questo che ho chiamato questo disco ‘Ritorno al futuro’ per cercare di non rifare gli stessi errori. Il mio è un invito a cambiare atteggiamento ed essere più consapevoli del nostro posto nel mondo e di quello che possiamo fare”.

“LE NUOVE GENERAZIONI HANNO CORAGGIO E RISCHIANO”
“Il titolo del disco nasce due anni fa, al termine del mio precedente tour. Volevo creare uno show sostenibile con al centro temi per me importanti, io che sono una sognatrice, una idealista, un’artigiana che si sporca le mani e vengo da una famiglia di operai. Io mi schiero con gli ultimi contro i ‘giocatori’ di maggior rilievo del capitalismo. Pongo l’accento sulla fragilità dell’essere umano davanti al bene materiale. Il mondo sta cambiando e sta avvenendo radicalmente grazie alle nuove generazioni perché si stanno rendendo conto della vulnerabilità del sistema e del mondo stesso. Loro hanno le palle più grandi per rischiare e avere coraggio, ma questo non viene compreso da chi è anagraficamente più grande. Non ci si rende conto che i ragazzi di oggi sono già evoluti e vanno da un’altra parte. Ho due figli e me ne rendo conto, una tra l’altro è prossima all’adolescenza quindi sto vivendo tutto questo molto da vicino”.

“PER LE GRANDI IDEE BISOGNA PERDERE TEMPO”
“Il ‘perdere tempo’ è un concetto estremamente importante. Non bisogna avere l’ansia del tempo che scorre, lo dico io che ho la coda di paglia perché sono una super-ansiosa! Il ‘perder tempo’ come concetto negativo, proviene dalla cultura capitalista eppure è proprio perdendo tempo che vengono le grandi idee. Sognare, rischiare e vivere in una condizione di relax mentale è importante per aver una visione. Se si è troppo incasellati, ubbidienti ed educati si rischia di non poter lasciare la propria impronta nel percorso di una vita. Ci sono tantissime persone che sembra stiano perdendo tempo in realtà c’è una grande elaborazione mentale e personale dietro, che spesso riguarda chi siamo e cosa vogliamo fare. Sono una fan del tempo perso e cerco di difenderlo perché dentro c’è sempre un seme dell’essenza di qualcuno e di quello che vuole fare”.

“EDUCAZIONE CIVICA CONTRO IGNORANZA E VIOLENZA”
“Farei una raccolta di firme per evitare che le famiglie di oggi vengano lasciate sole. Bisognerebbe introdurre l’educazione civica nelle scuole in un sistema che promuova i diritti umani e le regole della convivenza civile. Tutto questo dovrebbe essere insegnato non solo ai bambini, ma anche ai genitori. Sarebbe una svolta grande perché solo in questo modo non ci sarebbe il vuoto dell’ignoranza. Bisognerebbe pensare uno schema di lavoro educativo e un programma inserito nelle scuole in modo che anche per i genitori ci sia un sopporto, un aiuto e una guida sui diritti umani e sullo stare al mondo. Quando succedono episodi di violenza o cose fuori da ogni logica, penso sempre a questa gente, spesso traumatizzata da episodi pregressi, che viene lasciata sola. Franco Battiato in ‘Gommalacca’ cantava di “rozzi cibernetici” che violentano e stuprano. Un quadro vero e impietoso. Lo ripeto, ci vuole un sistema di recupero”.

“MI SONO SCONTRATA PER DIFENDERE LA MIA LIBERTÀ”
“Sono consapevole che nelle ballate che scrivo c’è il mio centro emotivo. È lì che viene fuori una certa potenza. Per me questo è un dono. Per me però è importante avere sempre stimoli nuovi e linfa creativa per andare avanti. Mi piace sperimentare, condividere un percorso con altri autori e produttori, ho sempre bisogno di un mio spazio di movimento. In 25 anni di carriera ho avuto molti scontri con tutte le persone di qualsiasi ruolo discografico e personalità e quando è successo era sempre in nome della mia libertà creativa. Con questi due album ho osato di più questa volta. Ci sono le mie canzoni ‘classiche’, ma anche brani che ho composto proprio perché in quel bisogno avevo necessità di esprimermi diversamente. Sono felice, soddisfatta a pronta a qualsiasi conseguenza”.

“RKOMI, UNO DEI PIÙ BEI FIORI DELLA MUSICA ITALIANA”
“Sono davvero orgogliosa di aver partecipato a Sanremo, c’è tanta bella musica in giro. Dal punto di vista femminile ho visto personalità davvero interessanti, responsabili, autonome e in prima linea con il loro progetto. Artiste che rispondono di quello che fanno e rimangono aderenti alla loro musica. Ne sono felice perché le donne nella musica italiana hanno spesso vissuto crisi importanti. Molti producers sono cresciuti bene, grazie al loro approccio culturale, a un maggiore bagaglio di informazioni e una visione che è più ricercata. Rkomi è uno dei più bei fiori della nostra musica, insieme ad altre voci importantissime come quella di Mahmood e Blanco, che è un diamante. La cosa incredibile di Mirko (Rkomi, ndr) è che ha una poetica importante. Mi spiazza sempre perché in mezzo alla sua musica urban o trap ha dentro una capacità compositiva straordinaria che stride anche con il suo importante aspetto fisico. Quando canta “lei si chiama agosto e mi fa tossire il cuore” mi fa impazzire. Oggi sul palco è coinvolgente ed è molto più maturo rispetto a 3-4 anni fa. La sua poetica stride con la sua immagine così fisica. Credo sia il suo punto di forza”.