Scuola

Nel liceo di Milano occupato dagli studenti: “Dad devastante, serve assistenza psicologica nelle scuole. Chiediamo atti concreti”

Abbiamo paura del futuro perché sentiamo che le persone al governo non se ne curano. Per questo vogliamo occuparcene noi”. Emma ha 18 anni e studia al liceo classico “Carducci” di Milano. Da lunedì ha scelto insieme alle sue compagne e ai suoi compagni di occupare la propria scuola. Una mobilitazione che si è diffusa in tutta Italia. Da Milano a Torino fino a Roma e Napoli. Gli studenti chiedono al governo “maggiori risorse alla scuola, un ripensamento del sistema dell’alternanza scuola-lavoro e più fondi per l’assistenza psicologica nelle scuole”.

I due anni di didattica a distanza sembrano aver lasciato il segno. “Abbiamo fatto un sondaggio nella nostra scuola e abbiamo visto che tante persone soffrono di attacchi di ansia o panico per le interrogazioni o le verifiche – spiega un’altra studentessa del Carducci, Arianna – ma dopo la Dad siamo cambiati. Abbiamo avuto dei buchi nell’insegnamento e dei buchi umani essendo stati chiusi per due anni”. Gli studenti vogliono riprendersi “il tempo perso” e la morte di Lorenzo Parelli a Udine è stata la scintilla di un malessere che covava da tempo.

“L’alternanza scuola lavoro non è utile ma fa parte di un modello aziendalista di scuola” racconta Samuele, un altro ragazzo del Carducci. Nelle scorse settimane gli studenti hanno portato in piazza le loro rivendicazioni ma “come risposta abbiamo trovato i manganelli” spiega Emma che poi attacca: “Mi chiedo dove possiamo esprimere le nostre idee, andiamo in piazza e ci manganellano, occupiamo e ci danno i provvedimenti disciplinari”. Nel giro di poche settimane il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sembra avere cambiato atteggiamento nei loro confronti: “Il ministro non ha fatto nulla di concreto fino ad oggi. Abbiamo ascoltato le sue parole ma adesso vogliamo i fatti”. L’ondata di mobilitazione intanto prosegue. Negli scorsi giorni gli studenti milanesi hanno occupato anche il liceo Beccaria e sono tornati a marciare in piazza in attesa degli “Stati Generali della Scuola Pubblica” organizzati dall’Unione degli Studenti che si terranno a Roma dal 18 al 20 febbraio. “Non ci fermeremo fino a quando non vedremo dei cambiamenti concreti”.