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Regno Unito, il premier Johnson perde pezzi: si dimettono la sua stratega politica e il responsabile della comunicazione

Nel giro di poche ore lasciano Downing stressa sia Munira Mirza, da tempo sua stretta collaboratrice, sia Jack Doyle. Nessuno dei due motiva ufficialmente la scelta facendo riferimento allo scandalo Partygate. E' indubbio però che il doppio addio indebolisca ancora di più la posizione del primo ministro Tory

Nuove grane per il premier britannico Boris Johnson. Nel giro di poche ore si dimettono una sua stretta collaboratrice, Munira Mirza, e il responsabile della comunicazione di Downing Street, Jack Doyle. Due notizie che, al di là delle motivazioni ufficiali, indeboliscono ancora di più la posizione del primo ministro Tory, già in difficoltà per lo scandalo Partygate, in particolare dopo la pubblicazione del rapporto Gray sulle feste avvenute in pieno lockdown nel giardino della residenza privata del premier, che ha costretto Johnson a chiedere scusa ai cittadini e allora Camera dei Comuni. Scuse che però non sono bastate a fermare il dissenso, che cresce ormai anche all’interno del suo partito mentre aumentano le richieste di dimissioni.

Munira Mirza, che ricopriva il ruolo di stratega politica in quanto direttrice della Policy Unit al n.10 di Downing Street, seconda la versione ufficiale non ha lasciato per lo scandalo Partygate, bensì dopo le accuse fatte da Johnson al leader del Labour, Keir Starmer, per non aver perseguito, quando era a capo del Crown Prosecution Service, il defunto pedofilo seriale Jimmy Savile. Accuse che però già in mattinata erano state fortemente ridimensionate, se non ritirate, da Johnson a fronte della polemica, difficile da sostenere in un momento di forte difficoltà. Mirza, da tempo alleata di Johnson e sua vice quando era sindaco di Londra, ha definito “scurrile” e “del tutto inappropriato” l’attacco lanciato dal premier contro il leader dell’opposizione. L’ormai ex stratega politica, figlia di immigrati pachistani, è passata da posizioni radicali di sinistra in gioventù alla destra, diventando una fustigatrice dell’estremismo islamico.

Anche Jack Doyle non ha fatto riferimento allo scandalo Partygate per spiegare le sue dimissioni. Almeno non direttamente. I media britannici riportano che Doyle avrebbe detto al suo staff che la sua intenzione era di andare via dopo due anni e la decisione non era legata alla partenza di Mirza. “Le ultime settimane hanno avuto un impatto terribile sulla mia vita familiare”, le sue parole riportate dal Daily Mail.