Cinema

Morta Monica Vitti, addio all’attrice regina del cinema italiano: aveva 90 anni. L’annuncio su Twitter di Veltroni

Un talento immenso, una bellezza assoluta e una tecnica attoriale fatta di versatilità e precisione. Nello straordinario curriculum dell'interprete nata Maria Luisa Ceciarelli c'è il teatro, ma il suo esordio al cinema arriva 23 anni nel 1954

Un talento immenso, una bellezza assoluta e una tecnica attoriale fatta di versatilità e precisione. Monica Vitti, da anni lontana dalle scene, è morta a 90 anni, e il mondo del cinema piange la scomparsa di una artista totale con una voce inconfondibile che arrivava all’anima. L’annuncio della morte è stato dato su Twitter Walter Veltroni: “Roberto Russo, il suo compagno di tutti questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con dolore, affetto, rimpianto”.

Nello straordinario curriculum dell’interprete nata Maria Luisa Ceciarelli c’è il teatro, ma il suo esordio al cinema arriva 23 anni nel 1954. Sei anni dopo però a dirigere Monica Vitti c’è un maestro: Michelangelo Antonioni ne L’avventura, La notte e poi due anni dopo L’eclisse con Alain Delon e nel 1964 Deserto rosso. Il talento le ha permesso di affrontare con grazia e ironia brillante personaggi brillanti che hanno messo luce una ricchezza espressiva non da tutti. E così ha dato corpo e voce a Modesty Blaise.

Ci sono poi nella sua filmografia Ti ho sposato per allegria, La ragazza con la pistola del 1968 dove l’attrice lunga treccia nera interpreta una giovane donna che cerca di difendere il suo onore. Un anno dopo arriva Amore mio, aiutami, nel 1970 Ninì Tirabusciò e Polvere di stelle nel 1973 con un altro mito del cinema italiano Alberto Sordi. A seguire poi Tosca, Teresa la ladra, Io so che tu sai che io so datato 1982, Flirt l’anno dopo, Scandalo segreto nel 1990 di cui è stata anche sceneggiatrice e regista. In questo percorso brillante ci sono anche altre interpretazioni: La pacifista di M. Jancsó nel 1971, Le fantôme de la liberté di Buñuel tre anni dopo e Il mistero di Oberwald (1981) ancora con Antonioni. Nel 1995 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia. Ritirando il premio l’attrice disse: “Ora posso volare. Ho iniziato a 15 anni, recitare è la mia vita. È come cercare di continuare a giocare, di riconquistare la vita tutti i giorni. Se c’è un mestiere che sappiamo fare bene, è il cinema”.