Cronaca

Covid, i presidi: “Regole quarantene cambino”. Figliuolo: “Risposte in tempi brevi”. Le Regioni tornano alla carica sul conteggio dei ricoverati

I tabaccai annunciano lo sciopero se non verrà modificata la norma che prevede l'obbligo di Green pass dall'1 febbraio, Il presidente dell'Associazione presidi avverte: "Dirigenti e collaboratori non riescono più a occuparsi di questioni scolastiche e sono sottoposti a pressione psicologica senza precedenti". La Conferenza delle Regioni insiste su ricoverati 'per' e 'con' Covid e sull'abolizione dei colori

La curva accenna a piegarsi e così si va verso un’accelerazione per la revisione delle quarantene scolastiche, mentre le Regioni tornano alla carica per cambiare nuovamente le regole delle zone a colori. Mentre i tabaccai annunciano lo sciopero se non verrà modificata la norma che prevede l’obbligo di Green pass dall’1 febbraio. A tornare sul plateau dei contagi ormai raggiunto è stato il commissario straordinario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo: “Ci sono buone notizie – ha sostenuto – Sembra che siamo arrivati al plateau e si stia andando verso la discesa”. Un trend che dovrebbe consolidarsi nei prossimi giorni e che, aggiunge il generale, è il risultato della campagna vaccinale: “Siamo all’87% della platea totalmente immunizzato e a 30 milioni di persone col booster su 39 milioni che potrebbero farlo”. In realtà, secondo lo stesso report governativo, venerdì erano 11,2 milioni.

Il problema più scottante al momento resta in ogni caso quello delle quarantene scolastiche: “Nella maggior parte degli istituti si lavora nel caos, il servizio è completamente snaturato e deve supplire alle carenze di quello sanitario territoriale” è non a caso il nuovo allarme che arriva dal presidente dei presidi Antonio Giannelli che torna a chiedere una “semplificazione” dei protocolli in caso di positività. L’accusa è rivolta alle Asl, che non riescono a stare al passo delle segnalazioni: “I dirigenti e i loro collaboratori non riescono più a occuparsi di questioni scolastiche e sono sottoposti a una pressione psicologica senza precedenti anche da parte dei genitori che chiedono loro conto della farraginosità della procedura e dell’inerzia delle Asl”. Il tavolo tra ministero della salute e Regioni è aperto e si ragiona su varie soluzioni, da un isolamento più breve (5 giorni) alla cancellazione per vaccinati e guariti. “Spero che in tempi brevi si riescano a dare risposte alle famiglie”, dice Figliuolo.

In ogni caso, la situazione ormai statica e tendente alla discesa ha subito spinto le Regioni a tornare alla carica: il presidente Massimiliano Fedriga aveva convocato la Conferenza delle Regioni con all’ordine del giorno il parere sul decreto anti Covid del 7 gennaio, poi sconvocata a seguito del rinvio della Stato-Regioni disposto dalla ministra Mariastella Gelmini. I governatori sono in ogni caso decisi nel ribadire le richieste portare avanti da settimane: rivedere il sistema dei colori, quello delle quarantene e le modalità di conteggio dei ricoveri in ospedale. Nella lettera inviata al governo hanno messo al primo punto proprio il superamento del sistema dei colori, visto che la maggioranza della popolazione è vaccinata, che le somministrazioni sono aperte anche ai più piccoli e che il Green pass rafforzato è stato esteso a quasi tutti gli ambiti della vita sociale ed economica.

Quanto al sistema di conteggio dei ricoveri in ospedale, le Regioni insistono affinché sia introdotta la distinzione tra i ricoveri ‘per’ Covid e ricoveri ‘con’ Covid, cioè coloro che entrano per altri motivi e vengono trovati positivi al virus, affinché questi ultimi non rientrino nel conto delle occupazioni dei reparti ordinari e delle terapie intensive. Un aspetto che allontanerebbe lo spettro delle zone rosse, ma che non sposterebbe di un millimetro il problema organizzativo degli ospedali che dovrebbero continuare a isolare anche i ‘per’ Covid.