Fatti a motore

Cina, il mercato auto rinvigorisce e guarda sempre più alle donne motorizzate

In Cina la componente femminile al volante pesa ormai per il 34% del totale, di conseguenza i costruttori stanno adeguando le loro strategie di vendita e marketing proponendo veicoli (soprattutto elettrici) pensati per il gentil sesso

In Cina i reparti marketing delle case automobilistiche, da qualche tempo a questa parte, cominciano ad accorgersi delle donne. Che guidano – molto più rispetto solo a sette anni fa – e di conseguenza acquistano.

Secondo quanto riportato da Automotive News China, i numeri diffusi dal Ministero della Pubblica Sicurezza di Pechino rivelano una presenza delle donne cinesi motorizzate, sulla popolazione complessiva, al 34%, dato che è cresciuto dell’1,25% dalla fine del 2020 e del 10% dal 2014.

Una tendenza significativa, che oltretutto potrebbe rientrare in quella concomitanza di fattori alla base della ripresa del mercato dei veicoli leggeri cui la Cina ha assistito finalmente nel 2021, dopo tre anni di numeri in calo.

Tutto ciò ha spinto le case automobilistiche, da sempre poco interessate a rivolgersi alla clientela femminile, a rivedere le proprie strategie di vendita e invertire la rotta, prendendo sempre più in considerazione la componente femminile nell’acquisto dei nuovi modelli. Soprattutto quelli elettrici.

Sul perché, negli anni, i costruttori abbiano concentrato sempre più le vendite di veicoli leggeri sulla clientela maschile peserebbero second ANE China anche i pochi riscontri collezionati da gruppi come Toyota e BMW, rispettivamente con la versione berlina della Yaris e con i modelli del marchio Mini, da sempre pensati e rivolti a un target più femminile. Non a caso, almeno per quanto riguarda Mini, nel 2021 le vendite sono salite al 5,2% con 30.546 unità.

Allo stesso tempo, case come la SGMW (nata dalla SAIC Motor, General Motors e Wuling) e la Great Wall Motor stanno iniziando a dedicare sempre più modelli alle automobiliste.

La SGMW ha lasciato al brand Wuling il compito di intercettare l’interesse femminile realizzando una gamma di veicoli elettrici di micro-mobilità, chiamati MiniEV, KiWi EV e NanoEV: si tratta di mezzi piccoli, da due e quattro posti, colorati e dal design accattivante, che forse hanno già colpito nel segno. Solo nel mese di dicembre, infatti, ne sono state consegnati 750 mila, di cui oltre 55 mila erano vendite di MiniEV: soprattutto, secondo la SAIC-GM-Wuling, più del 60% delle vendite sono state destinate a donne giovani, under30.

Quanto alla Great Wall, invece, già dal 2018 ha introdotto il brand di modelli EV, “Ora” : la gamma di compatte e berline si chiama “Cat” e la campagna pubblicitaria dello scorso anno recitava – senza lasciare troppo spazio a fraintendimenti – “un brand automobilistico innamorato più delle donne”. Il brand, che con l’ultimo salone di Francoforte ha annunciato lo sbarco prossimo anche sul mercato europeo, nel 2021 ha visto crescere le vendite del 140%, per un totale di circa 135 mila unità.