Musica

Tancredi a FqMagazine: “Penso alla terapia perché ho paura di cadere. Ho scacciato un po’ di demoni, ora sono felice, ma durerà poco”

Con “Golden Hour” Tancredi alza l'asticella e condivide il momento di serenità che sta vivendo. Un nuovo percorso artistico dopo il superamento di un periodo personale cupo. Tutte le canzoni hanno avuto una funzione terapeutica e tutti i brani sono caratterizzati da testi forti e diretti. Un percorso sincero con un ottimo risultato dal punto di vista produttivo 

Tutta la verità, solo la verità. In “Golden HourTancredi non si nasconde e, anzi, condivide con chi ascolta le sue otto canzoni le parti più intime di sé: i momenti dolorosi, il rapporto conflittuale con la madre, gli innamoramenti e la fine dei rapporti, le cadute ma anche i momenti di gioia e positivi. A FqMagazine il cantante uscito dalla scorsa edizione di “Amici” si racconta in assoluta sincerità, senza omettere nulla.

Canti di amore ma anche di sesso, delle paranoie, delle paure e dei momenti più difficili che hai vissuto. Come mai hai deciso di esporti così tanto?
Un anno e mezzo fa i miei produttori mi hanno detto che le mie canzoni erano belle, ma mi hanno invitato a parlare più di me. In effetti avevano ragione perché concepivo la musica come fosse un viaggio mentale mentre l’aspetto più intimo e personale rimaneva in sordina. Poi sono entrato ad ‘Amici’ ed è successo tutto quello che sapete. Una volta uscito da lì avevo davvero tanto da raccontare e in effetti, tranne ‘Groovy‘ e ‘Veleno’, le canzoni del disco descrivono i momenti vissuti negli ultimi mesi. Avevo in mente di fare un progetto spontaneo e genuino. Quando entravo in studio sapevo quello che volevo dire, sull’onda dell’esperienza emotiva che avevo vissuto in quel momento. L’idea era quella di comunicare solo la verità e nient’altro.

La salute mentale è protagonista di questo disco. Nel percorso ti ha aiutato anche uno psicologo?
Volevo iniziare un percorso con un terapista, avevamo fatto la prima seduta a giugno, poi sono subentrati mille impegni di lavoro in giro per l’Italia anche perché ero uscito da poco dalla scuola di ‘Amici’. Ho scacciato un po’ di demoni con la musica e sto attraversando un periodo di felicità in questo momento ma ho paura che duri poco e arriverà il momento dello ‘switch’. Quindi devo pensare già adesso ad un percorso da fare perché ho paura di cadere di nuovo. Comunque sono molto attento ai dettagli ed è per questo che mi viene facile scrivere i miei stato d’animo con le canzoni. Mi chiedo spesso cosa sto provando in un determinato momento e lì mi metto a scrivere.

In “Paranoia” parli del mostrare la parte più brutta che hai dentro. Come fai a superarla?
La lascio sfogare perché secondo me è ciclica la cosa. Quando esce la parte più brutta di me non la devo nascondere e l’altra persona deve comprendere il mio stato d’animo. Ci sono situazioni in cui ho avuto degli scatti d’ira ed è davvero una cosa strana per me perché io odio arrabbiarmi. Evidentemente c’era nuova componente di me dove perdevo il controllo e non capivo più niente. L’ho lasciata semplicemente sfogare, non ho placato e fermato una cosa che evidentemente non era mai uscita fuori e doveva uscir fuori.

Sei incapace di volerti bene?
Lo imparerò col tempo. Non amo tutte le cose di me, ma a volte demolire me stesso mi fortifica.

Nel tuo percorso personale ed artistico sei sempre stato supportato?
No. Ci sono state persone che non credevano nella mia musica e in quello che facevo. Oggi mi sono preso la mia rivincita.

“Io non rimpiango più niente del mio passato, di quando ero uno sbandato”. Non rimpiangi proprio nulla?
Quando si è più piccoli si è stupidi ed incoscienti. Si fanno cose che non si dovrebbero fare come, ad esempio, rubare i salamini al supermercato. A me è capitato di aver capito di aver sbagliato e che forse non avrei dovuto comportarmi in un certo modo, ma sono anche consapevole che quegli errori mi hanno portato ad essere la persona che sono oggi.

In “Tanto lo so” ti giustifichi con una persona che non puoi portare a casa perché vivi ancora coi tuoi. Nel frattempo hai risolto questo problema?
Sì (ride, ndr) ho preso un appartamentino per me, sempre vicino casa di mio padre però!

“Veleno” è un duro attacco a tua madre “vedo il male nei tuoi occhi”. La perdonerai un giorno?
Ho provato a perdonarla tante volte, io credo nel perdono. Ma dopo numerosi sbagli non merita più il perdono, c’è chi se ne approfitta. Lei lo ha fatto. Non sono più in grado di perdonarla, non la vedo da un anno e mezzo circa, a parte un paio di volte perché doveva venire a casa per prendere le sue cose. È una persona negativa e non voglio persone negative nella mia vita.

Vuoi attorno a te solo persone positive?
In questo momento della mia vita sì, ho bisogno solo di persone positive perché sono un bel momento della mia vita e non voglio avere attorno a persone che possano destabilizzarmi, cerco di evitarle. Nella mia ‘Golden Hour’ ci metto dentro la mia famiglia, i miei amici e le persone con cui faccio musica. Non ho spazio per altro.

Nemmeno per l’amore?
C’è una richiesta di amore nelle mie canzoni anche se per me l’amore dura poco perché mi stufo in fretta. Una volta che ho compreso tutte le sfaccettature di una persona e non c’è più niente di nuovo che mi smuove dentro chiudo. Diversamente accade con la musica -che non ho mai abbandonato- perché ogni giorno la posso vivere in modo diverso. Invece con una persona è più difficile avere stimoli nuovi. A me piace innamorarmi uno, due o forse tre mesi e vivo tutto al cento per cento. Poi finisce tutto.

Come mai non sei andato a Sanremo?
Sono arrivato tardi! Quando ho scritto ‘Groovy’ ho subito pensato che fosse adatta al Festival, avevo in mente anche cosa sarebbe accaduto sul palco, purtroppo ero fuori tempo massimo per la presentazione del brano. Ci proverò il prossimo anno!