Musica

Morta Ronnie Spector, iconica leder delle Ronettes e star del pop anni ’60 con “Be My Baby”

Con le Supremes, le Ronettes furono tra i primi gruppi di cantanti, e il primo femminile, ad andare in tour con i Beatles, aprendo i loro concerti nella tourneè del 1966. Il trio è entrato nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2007

È morta all’eta di 78 anni Ronnie Spector, iconica leder delle Ronettes, il gruppo al femminile celebre negli anni ’60 con successi come ‘Be My Baby’, ‘Baby I Love You’ e ‘Walking in the Rain‘. Una dichiarazione della sua famiglia afferma che Spector si è spenta “dopo una breve battaglia contro il cancro”. Nata a Manhattan nel 1943 a Manhattan, Ronnie Spector, al secolo Veronica Yvette Bennett, è diventata famosa a soli 18 anni formando il gruppo delle Renettes con la sorella maggiore Estelle Bennett e la cugina Nedra Talley.

Si affermò nella Grande Mela grazie ad appassionate canzoni d’amore, prima che Ronnie firmasse nel 1963 con l’allora leggendario produttore Phil Spector, pioniere della tecnica di registrazione del “muro di suono”, che poi sposò nel ’68. Con i loro occhi da vampiro pesantemente truccati, le loro acconciature da alveare altissime e gonne sopra il ginocchio, la band segnò gli anni ’60 con una seri di hit, tra cui “Baby, I Love You” e “(The Best Part of) Breakin’ Up”, insieme a “Be My Baby” che nel 1999 fu inserita nella Grammy Hall of Fame. Con le Supremes, le Ronettes furono tra i primi gruppi di cantanti, e il primo femminile, ad andare in tour con i Beatles, aprendo i loro concerti nella tourneè del 1966. Il trio è entrato nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2007.

Ronnie e Spector sono stati sposati per sei anni e hanno adottato tre figli insieme prima del divorzio: nelle sue memorie, Ronnie Spector ha scritto che Phil era un uomo violento e possessivo, teneva una bara nel seminterrato della loro casa per far sapere alla cantante che l’avrebbe uccisa se lo avesse lasciato. Nel 1972, è scappata da casa a piedi nudi. Durante il loro matrimonio il gruppo registrò i successi ‘Be My Baby’ e ‘Baby I Love You’. In seguito la band lo ha citato in giudizio per diritti d’autore non pagati. Phil Spector è morto in prigione nel 2021, per complicazioni legate al Covid, mentre stava scontando una condanna per omicidio.