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Iveco, debutto flop in borsa. Chiusura a – 9%, in un giorno persi 300 milioni di capitalizzazione

Il gruppo che produce camion e veicoli commerciali è controllato al 27% dalla Exor della famiglia Agnelli/Elkann. Il prezzo delle azioni è sceso da 11,1 a 10,1 euro

Il gruppo Iveco ingrana la retromarcia nel giorno del suo debutto in borsa. Il titolo ha chiuso in calo del 9,1% arrivando a cedere oltre il 13%. Le azioni, partite con un prezzo di 11,1 euro hanno concluso le contrattazioni a 10,1, bruciando di capitalizzazione. Iveco, marchio di camion, bus e veicoli commerciali che fa capo a Fca, è trattata autonomamente sul mercato dopo la separazione da Cnh (macchine agricole e per l’edilizia). Il primo azionista di Iveco (come di Cnh), con il 27% è la Exor, finanziaria della famiglia Agnelli/Elkann domiciliata in Olanda così come la stessa Iveco. Il gruppo conta 34mila dipendenti nel mondo che lavorano in 29 stabilimenti. Ha un giro d’affari di oltre 10 miliardi di euro l’anno e ha chiuso i primi 9 mesi del 2021 con 167 milioni di utile. In calo anche Cnh (- 3,4%) nel giorno in cui l’indice complessivo ha guadagnato l’1,4%.

“Il nostro primo giorno di quotazione segna una storica pietra miliare in quanto diventiamo una società completamente indipendente”, ha sottolineato questa mattina l’amministratore delegato di Iveco Group Gerrit Marx prima dell’avvio delle contrattazioni. “Abbiamo tutti i requisiti necessari per ottenere un successo di lungo periodo, a partire da basi solide, una squadra motivata e una strategia chiara. Questi elementi ci consentiranno di muoverci rapidamente, innovare e stringere partnership per sviluppare le migliori soluzioni nell’attuale contesto in rapida evoluzione”, ha aggiunto il manager.